Alle prime luci dell’ 8 giugno 2021 nelle province di Piacenza, Bergamo, Lodi, Parma, Pavia e Torino, i carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola d’Arda – con l’ausilio dei Comandi Provinciali competenti per territorio hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Piacenza su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda 23 soggetti (11 marocchini, 10 italiani, 1 rumeno e 1 albanese) ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro, di “traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e furti in abitazione”.
Nel corso dell’operazione 8 soggetti sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 6 all’obbligo di presentazione alla P.G.
L’indagine, durata da marzo 2018 a marzo 2019, condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Fiorenzuola d’Arda, mediante l’attuazione di attività tecniche e dinamiche ha consentito di accertare le modalità di approvvigionamento di cocaina, hashish e marijuana a Bergamo e Brescia e della gestione da parte degli indagati delle piazze di spaccio nelle province di Piacenza, Parma e Pisa.
In dettaglio le attività investigative e i servizi di osservazione e pedinamento svolti, hanno permesso di definire la struttura, le posizioni e i ruoli dei membri nell’ambito del gruppo e di individuare le modalità di cessione delle sostanze stupefacenti, nonché di identificare gli autori dei singoli furti in abitazione e attività commerciali. Le indagini sono risultate particolarmente complesse ed articolate, in considerazione del fatto che gli indagati al fine di non essere identificati e tracciati hanno spesso cambiato utenze telefoniche, mezzi di locomozione ed hanno utilizzato soprattutto mezzi alternativi di comunicazione, quali i social network, per sfuggire ai controlli. L’indagine, poi, ha visto coinvolti, tra gli altri, diversi soggetti di origine nordafricana residenti nel bergamasco risultanti essere fonti di approvvigionamento di sostanze stupefacenti.
Due erano le figure di spicco, due fratelli che attraverso l’impiego di corrieri, risultavano in grado di fornire con regolarità i pusher della provincia di Piacenza e non solo. Dagli accertamenti, inoltre, è emerso come i fratelli avessero compiti e ruoli distinti : uno si occupava principalmente delle questioni “amministrative”, ossia del trasferimento di denaro contante verso conti correnti in Marocco, mentre l’altro si occupava principalmente della vera e propria gestione dell’attività di spaccio e del coordinamento dei corrieri per l’invio di stupefacente ai “pusher”.
Nel corso dell’attività d’indagine sono stati eseguiti 12 arresti in flagranza e sequestrati circa 900 gr. di hashish, circa 200 gr. di cocaina e 25 piante di marijuana. Un veicolo è stato sottoposto a sequestro e sono stati sequestrati anche 8.200 euro quali provento di spaccio. Inoltre, due piacentini, ultrasessantenni, oltre a spacciare modiche quantità di cocaina e hashish a vari assuntori, trovavano sostentamento anche nella commissione di furti a proprietà private e attività commerciali. 5 sono stati i furti accertati.
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