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Maccini approda a Casalpusterlengo con Domus Alia: un ambiente raffinato e accogliente per il momento più delicato- VIDEO e FOTO

L’arte emoziona, e nel momento in cui una persona vive l’interiorità di un lutto, io credo che possa aiutare ad alleviare il dolore”. Gestire un’impresa di onoranze funebri è delicato. Quelli che hai di fronte a te, dall’altra parte della scrivania, sono clienti, certo, è innegabile, ma prima ancora sono familiari piegati dal dolore. E allora si deve svolgere questo lavoro con umanità e sensibilità, senza mai dimenticare che si ha a che fare con la morte. Il primo passo, irrinunciabile, è l’approccio umano con il cliente. Ci mancherebbe.

Ma ci sono impresari, come Pascal Villa, titolare delle Onoranze Funebri Maccini, che hanno scelto di andare oltre. Cosa significa andare oltre? Unire, alla professione di tutti i giorni, la ricerca, una ricerca costante. Mosso da una trasparente ed empatica passione per il proprio lavoro, fin dagli esordi nel 1985, Pascal Villa non ha mai smesso di fare ricerca. Osservare i familiari, ascoltarli, parlare con loro, capire cosa potrebbe lenire il loro dolore in quei terribili momenti.

Da questo approccio nasce il concetto di domus funeraria, e da questo stesso approccio nasce Domus Alia, struttura con cui Villa approda anche in provincia di Lodi, a Casalpusterlengo per la precisione.

Il video dell’inaugurazione e l’intervista a Pascal Villa

Come nasce il concetto di Domus

Abitualmente, in passato, la salma del defunto veniva accolta, in attesa delle esequie, in una delle stanze di casa”, racconta Villa. “Ma questo aveva un effetto molto negativo sulla vita dei familiari. Celebrati i funerali, la salma non c’era più, ma la stanza restava ricettacolo di ricordi tristi, una stanza intrisa di dolore, impossibile da vivere e valorizzare. In altre parole, la salma era stata sepolta, ma il doloroso ricordo restava in casa, intaccando quello che dovrebbe essere il rifugio di ogni famiglia, il posto sicuro e sereno per eccellenza. E così ho pensato potesse essere d’aiuto permettere alle famiglie di ospitare la salma altrove. Da questa idea nasce il concetto della domus funeraria”, spiega Villa.

E la ricerca, come detto prima, non solo continua, ma si fa sempre più serrata e importante. La salma viene ospitata in una struttura esterna, ma questa struttura, secondo la filosofia di Villa, non può limitarsi a essere un posto elegante e pulito. In questa struttura esterna i familiari dovranno restare per un paio di giorni, accogliere amici in visita, ma soprattutto incontrare per la prima volta, e restare nella stessa stanza, con persone magari sconosciute: amici, colleghi, compagni di attività sportiva che solo il proprio caro conosceva. Villa continua a interrogarsi su come rendere il più confortevole possibile questo seppur breve periodo. E scopre che la tecnologia può essere d’aiuto. La ricerca tecnologica sarà alla base di tutte le strutture inaugurate da Pascal Villa: la Domus Maccini inaugurata a Piacenza nel 2012, prima casa funeraria dell’Emilia Romagna, la Domus Omnia di Carpaneto, inaugurata nel 2014, e ora anche la Domus Alia a Casalpusterlengo, la prima in provincia di Lodi.

DOMUS ALIA A CASALPUSTERLENGO

L’arte

L’arte emoziona e credo che possa aiutare ad alleviare il dolore”. Partendo da questa convinzione, Villa ha scelto di impreziosire gli ambienti con mosaici creati dall’artista Dino Maccini, mosaici che riproducono fedelmente alcune suggestive e celebri opere d’arte: la Nascita di Venere, la Madonna del Cardellino, la Primavera di Botticelli, senza contare la suggestiva riproduzione di una galassia ad arricchire il soffitto all’ingresso della struttura. Le opere decorano le pareti delle stanze in cui si trova il defunto: “So bene che un’opera d’arte non è sufficiente a distrarre il familiare dal dolore – spiega Villa – ma sono convinto che lo possa alleviare, possa creare un ambiente in grado di far sopportare maggiormente quei momenti così drammatici”. Senza dubbio, all’interno di locali così intensi dal punto di vista culturale, il familiare ha la certezza di aver reso il massimo onore possibile al proprio caro, portandolo in un ambiente pregiato e prezioso.

Le luci e i colori

Ogni stanza può essere immersa in un colore a scelta della famiglia. Colori garantiti da un impianto di illuminazione regolabile e quindi modificabile in qualsiasi momento. Un’opportunità che Pascal Villa ha voluto garantire ai familiari dell’ospite ricordando gli albori della sua carriera. “Quando iniziai a svolgere questo mestiere, parliamo del lontano 1985, i colori tradizionalmente adottati in queste occasioni erano il nero e il viola, comunemente associati all’idea della dipartita. Una tradizione che però le persone, in realtà, non hanno mai apprezzato, dal momento che quei colori appesantivano una situazione già drammatica e triste. E così piano piano ho pensato di introdurre nuovi colori come il beige, il verde, l’azzurro: una scelta che le persone hanno apprezzato fin da subito”. Nel ricordare le reazioni dei primi clienti, Villa si commuove ancora oggi: per chi svolge questo mestiere col cuore, avere un’idea per certi versi rivoluzionaria (andava comunque controcorrente rispetto alla tradizione) in grado di donare maggiore serenità a persone afflitte dal lutto deve essere una conquista professionale (e umana) non da poco.

La musica e le immagini

Come detto, Domus Alia è stata pensata e progettata mettendosi nei panni di un familiare costretto a vivere momenti drammatici e complicati. Nei giorni precedenti le esequie, le persone vicine al defunto accolgono amici, colleghi, conoscenti del proprio caro all’interno della domus funeraria. Spesso e volentieri si tratta di persone che il genitore o il coniuge non hanno avuto la possibilità di conoscere di persona. Per questo motivo Pascal Villa ha pensato a qualcosa che potesse funzionare da amalgama, qualcosa che potesse porre familiari, amici e conoscenti sullo stesso piano. All’interno di ogni stanza i familiari hanno la possibilità di far scorrere immagini che ripercorrano la vita dell’ospite, ma anche la sua musica preferita. “Oltre a rappresentare un modo per celebrare ulteriormente il defunto, le fotografie e la musica creano spunti per il dialogo. Ascoltando quella canzone gli amici possono raccontare ai parenti quel determinato concerto vissuto insieme, osservando le foto possono ripercorrere quel determinato momento, le esperienze condivise all’interno di un’associazione, riportare a galla episodi dimenticati o addirittura sconosciuti. Insomma, si crea la situazione ideale alla condivisione di ricordi, aneddoti, memorie”.

La gestione da remoto

Rendere meno pesante il drammatico momento del lutto significa anche sgravare il più possibile i familiari da incombenze logistiche e organizzative. In questo senso interviene la gestione da remoto di Domus Alia. Giunto l’orario di chiusura della casa funeraria, familiari o conoscenti potranno comunque salutare il proprio caro. I gestori di Domus Alia, infatti, hanno la possibilità di aprire la struttura a qualsiasi ora del giorno e della notte. I visitatori dovranno solo avvisare e annunciarsi al proprio arrivo: a quel punto, da remoto, i responsabili potranno aprire porte, accendere luci, musica, schermi con fotografie. Insomma, nessuno dovrà conoscere il dispiacere di non aver salutato il proprio caro a causa di orari lavorativi o impegni inderogabili.

Una domus aperta a ogni culto

Domus Alia non è una struttura religiosa e accoglie defunti di qualsiasi fede. “Ci rivolgiamo a qualsiasi confessione – conferma Pascal Villa – per questo non celebriamo riti come il Rosario e le esequie, momenti affidati invece ai luoghi di culto come è giusto che sia. Noi garantiamo ai familiari un locale in cui poter salutare i propri cari, un locale in cui accogliamo anche defunti affidati ad agenzie diverse dalla nostra. Insomma, la casa funeraria accoglie tutti. Senza limitazioni”.

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