Nella giornata di ieri, 11 settembre, si è tenuta presso la Camera del Lavoro Cgil un’assemblea dei lavoratori dell’inclusione scolastica di Piacenza e provincia, ossia quegli educatori professionali che si occupano di facilitare la comunicazione, l’interazione, lo sviluppo delle abilità degli studenti disabili e a rendere loro fruibili i Piano educativi personalizzati. “Disabili, inclusione scolastica, Fp Cgil di Piacenza: parole d’ordine stabilità e professionalità, queste le garanzie dei diritti di ragazze e ragazzi”, commenta il sindacato in una nota.
“Un lavoro fondamentale – spiegano Antonio De Leo e Alberto Gorra della Fp Cgil Piacenza – che, però, ogni giorno si scontra con mille difficoltà. Troppo spesso utilizzati come tappabuchi, con contratti sospesi durante i periodi di chiusura scolastica, nonché ingiustamente privati di retribuzione in caso di assenza dell’alunno. L’educatore dovrebbe svolgere la propria attività con serenità in stretto raccordo col personale scolastico e non essere percepito come “un esterno”, una figura che pur muovendosi nel contesto scolastico, non ne fa pienamente parte. La stabilizzazione alle dipendenze di Enti Locali e Scuola di questo personale, a oggi dipendente di imprese del privato sociale, è perciò indispensabile per sostenere gli alunni più fragili in modo coerente e omogeneo”.
Recentemente sono stati presentati due disegni di legge (uno dalla maggioranza e uno dalla minoranza parlamentare) che vanno in questa direzione e per sostenere questo percorso di internalizzazione, all’assemblea che si è svolta lunedì seguirà giovedì 14 settembre, a Piacenza come in tutta Italia, un presidio davanti alla Prefettura a partire dalle ore 10.30.
“Abbiamo chiesto al Prefetto di essere ricevuti per rappresentare le criticità che osserviamo oggi e la necessità di valorizzazione del ruolo e della professionalità di lavoratrici e lavoratori qualificati, che sempre più spesso proprio per le condizioni del lavoro, sia professionali che economiche, decidono di abbandonare definitivamente il settore socio educativo.
Come possono testimoniare i colleghi della FLC CGIL (il sindacato di categoria che organizza i lavoratori della conoscenza), che vedono aumentare le consulenze per l’accesso all’insegnamento da parte degli educatori scolastici, il transito del personale educatori alla scuola su profilo di docente è in crescita. Sarebbe invece necessario riconoscere al personale educativo una propria dimensione professionale e con essa la possibilità di esprimere competenze specifiche rispetto a quelle prettamente scolastiche, cosa che sarebbe possibile fare in modo compiuto proprio attraverso l’internalizzazione, in tal modo riqualificando l’offerta formativa e la capacità di rispondere ai bisogni educativi degli alunni più fragili”.
“È infine importante – scrivono Fp e Flc Cgil – che anche le famiglie delle alunne e degli alunni partecipino al presidio di giovedì 14 a favore dell’internalizzazione del personale educativo e del superamento delle carenze strutturali dell’inclusione scolastica, della discontinuità e della scarsa coerenza educativa, che fanno perdere qualità e opportunità di crescita. Il miglioramento delle condizioni di lavoro va di pari passo con una scuola più attenta e più inclusiva”
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