Una data da segnare in calendario per tutti gli appassionati di arte, cultura e storia del territorio piacentino: sabato 7 ottobre si tiene infatti la II edizione di “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”, evento organizzato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane. Ma non finisce qui, perché per l’occasione in Emilia-Romagna si celebra anche la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche rinviata lo scorso 21 maggio a causa dell’alluvione in Romagna. Per l’occasione apriranno gratuitamente le loro porte Palazzo Casati a Piacenza e il Castello della Maggia a Gariga, vicino a Podenzano.
“Sabato 7 ottobre sarà una data davvero speciale per tutti noi, un’occasione unica per unire la seconda edizione di Carte in dimora con la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche” afferma Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Emilia Romagna. “Questo appuntamento è una grande occasione per sensibilizzare la società civile e le Istituzioni sul ruolo che le Dimore Storiche ricoprono a livello socio-economico e culturale in particolare nel territorio piacentino. Queste realtà custodiscono infatti anche archivi e biblioteche che, attraverso le proprie carte, libri e manoscritti, rappresentano la testimonianza tangibile della storia dei territori in cui sono collocate e non solo. Un patrimonio culturale che i proprietari delle Dimore Storiche mettono gratuitamente a disposizione della collettività”.
Le Dimore Storiche, infatti, sono beni custoditi e valorizzati dai proprietari attorno alle quali è possibile sviluppare iniziative di turismo esperienziale e favorire la crescita dei borghi, dei paesi e delle città in cui si trovano. Non a caso il 54% degli immobili iscritti all’associazione è ubicato in comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, in piccoli comuni sotto i 5.000 residenti.
“Le dimore private di interesse storico stabilimenti produttivi culturali non delocalizzabili capaci di creare valore sociale ed un’economia indissolubilmente legata al territorio. La loro presenza” – aggiunge Fontaine – è fondamentale per sostenere diverse filiere: da quella artigiana, in particolare del restauro, a quella del turismo con ricadute positive su ristorazione e attività ricettive, senza dimenticare il settore eventi e convegni. Si tratta di luoghi che possono fare la differenza per mantenere vivi i territori, soprattutto quelli più periferici. Il nostro impegno è quello di inserire sempre di più le dimore storiche all’interno dell’offerta culturale di Comuni e Regione, in un’ottica di collaborazione con le Istituzioni”.
È necessario prenotare la propria visita per recarsi alla dimora prescelta. Il sito dell’evento.
LA STORIA E LE CURIOSITÀ DELLE DIMORE STORICHE DEL TERRITORIO DI PIACENZA APERTE AL PUBBLICO
A Piacenza sarà possibile esplorare Palazzo Casati, realizzato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento e caratterizzato dall’elegante cortile porticato, dal monumentale scalone d’onore, dal salone a doppio volume e dalla biblioteca riccamente decorata. In occasione della sua apertura al pubblico saranno visitabili il cortile d’ingresso, la scala d’accesso al piano nobile ornata dalle statue del fiammingo Ian H. Geernart e le tre sale decorate da illustri pittori attivi a Piacenza nei primi decenni del Settecento: Marc’Aurelio Dosi, Roberto De Longe e il ticinese Bartolomeo Rusca. Gli orari di visite sono alla mattina dalle ore 10.30 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30.
Spostandosi invece a Gariga, vicino a Podenzano, sarà aperto al pubblico il Castello della Maggia, che prende il nome dalla marchesa Angela Teresa Maggi, nipote di Francesco Maria Maggi, il quale nel 1680 acquistò il castello che secondo alcuni studi trarrebbe origine da fortilizi romani eretti per presidiare la strada che univa Piacenza a Lucca. Estintasi la famiglia Maggi, verso la metà del ‘700 subentrò la famiglia Marzoli, vale a dire i parenti più prossimi. Successivamente passò ai Riva e alla fine dell’Ottocento ai Conti Arcelli Fontana, attuali proprietari. Sarà possibile visitare da vicino il Castello dalle ore 16 alle ore 18, compresa anche la torre dal primo al quarto piano.
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