Effettuata con esito positivo la visita finale da parte della Commissione di Collaudo della diga del Molato (Alta Val Tidone) e conclusa la procedura di collaudo tecnico- funzionale dell’opera. Iniziano ora i tempi per la formalizzazione del Certificato di Collaudo a cura della Commissione stessa.
È il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi ad esprimere soddisfazione: “E’ stato attestato il buon comportamento della struttura. Aspettiamo ora il Certificato di Collaudo che farà entrare la diga in quello che è chiamato esercizio ordinario. Questo sta a significare la possibilità di raggiungere, ogniqualvolta ci sarà acqua a sufficienza, un volume di 8,06 milioni di metri cubi, aumentando di 455 mila metri cubi il volume a cui oggi siamo attualmente autorizzati ad arrivare. Riusciremo così a dare maggior dignità al settore agricolo e agroalimentare che è il primo beneficiario di questa risorsa immagazzinata ogni anno dall’autunno alla primavera per essere utilizzata in estate a fini irrigui.”
A fine visita, il presidente della Commissione di Collaudo Funzionale, l’ing Emilio Baroncini, ha riferito: “Quella di oggi è la visita finale che prelude alla certificazione. Nel verbale abbiamo inserito l’imprimatur definitivo dell’uso che si potrà fare della diga e alcuni suggerimenti che potranno essere utili ai fini di mantenere la diga in efficienza”.
Il lavoro della Commissione di Collaudo non è iniziato con l’avvio della procedura di collaudo come si potrebbe pensare, ma è cominciato più di venti anni fa, ovvero durante l’esecuzione delle manutenzioni straordinarie oggetto del collaudo. E, tra visite collegiali dei tre membri della Commissione, e visite separate da parte del Presidente e della Commissione, si contano almeno 18 sopralluoghi. Si tratta quindi di un’attività continuativa a cura di ingegneri collaudatori nominati su indicazione del Ministero delle Infrastrutture.
Presenti alla visita finale: gli ingegneri Emilio Baroncini e Mele Francesco (rispettivamente Presidente e membro della Commissione di Collaudo ex. Art. 14 DPR 1363/59). L’ing. Vincenzo Chieppa (Dirigente Responsabile della divisione 4 della Direzione Generale Dighe del Ministero delle Infrastrutture), l’ing. Maurizio Mauro (Ingegnere dell’Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del MIT).
E per il Consorzio di Bonifica di Piacenza: l’ing responsabile della diga del Molato Marco Belicchi e il sostituto responsabile ing. Andrea Terret, il geom. Fabio Rogledi, i guardiani Maurizio Castagnola e Omar Finotto. Durante la visita è stato poi contattato telefonicamente il terzo componente della commissione di collaudo ing. Guido Ferrarese Ceruti che non era presente fisicamente in diga.
La procedura di collaudo, iniziata il 18 marzo scorso, ha previsto il completo riempimento dell’invaso della diga del Molato passando dalla attuale quota idrica autorizzata di 353,70 metri sul livello del mare (pari a un volume di circa 7,6 milioni di metri cubi d’acqua) a 354,40 metri sul livello del mare (pari a circa 8,06 milioni di metri cubi).
Il motivo per cui la diga necessita di un secondo collaudo, dopo quello effettuato quasi cento anni fa, ovvero dopo la sua entrata in funzione, è la certificazione dell’opera a seguito di importanti manutenzioni straordinarie effettuate negli ultimi decenni per mantenere l’opera adeguata a quanto richiesto dall’evoluzione normativa e per consolidare lo sbarramento dal punto di vista strutturale e della sicurezza idraulica. Questo non deve trarre in inganno perché, dalla fine degli anni ’20 ad oggi, i controlli dell’opera sono stati costanti per mantenere la diga sicura ed efficiente: alcuni sono giornalieri, altri mensili, altri semestrali. A questi ultimi seguono anche visite da parte dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture. Costanti sono state anche le manutenzioni ordinarie dell’opera. La diga ha così mantenuto un’efficienza moderna nonostante la sua storicità.
La procedura di collaudo della diga del Molato è stata possibile anche grazie a un lavoro congiunto e a uno sforzo complessivo composto da fasi di concertazione tra enti e soggetti che hanno lavorato con lo scopo di poter concretizzare l’avvio della fase di collaudo in tempi stretti, sfruttando anche le condizioni idro- meteo favorevoli attuali. Oltre al Consorzio di Bonifica di Piacenza si tratta di: la Prefettura di Piacenza, la Commissione di Collaudo, la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), l’Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del MIT, il Settore Sicurezza Territoriale e Protezione Civile (Ufficio Territoriale di Piacenza) e l’Agenzia di Protezione Civile per la Regione Emilia Romagna, AIPO (Agenzia Interregionale per il Po) e i Sindaci dei Comuni posti lungo l’asta del torrente Tidone.
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