Diffusione e liberalizzazione dei defibrillatori, via libera dalla Commissione Sanità al decreto legge.
La Commissione Sanità di Palazzo Madama ha dato il via libera al disegno di legge per la diffusione di defibrillatori automatici e semiautonomici (Dae) in ambienti extra-ospedalieri. Ora il testo è atteso alla Camera per il via libero definitivo.
Come documentato da Sanità Informazione, la legge era rimasta ferma a lungo al Senato in attesa di alcuni pareri da parte del MEF e del Ministero della Salute. Nel mese di aprile, il Ministero della Salute ha provveduto ad elaborare una successiva Relazione tecnica inviata al Mef, fornendo gli ulteriori chiarimenti richiesti.
La norma stanzia 2,5 milioni di euro e definisce il programma pluriennale per favorire la progressiva diffusione e l’utilizzazione dei DAE nei luoghi e sui mezzi di trasporto. La precedenza priorità andrà alle scuole di ogni ordine e grado, comprese le università. Inoltre, sancisce la non punibilità per chi usa il defibrillatore senza essere specificamente formato in base all’articolo 54 del Codice Penale.
Proprio su quest’ultimo punto stava insistendo da tempo Progetto Vita.
“I DAE sono strumenti che non richiedono corsi specifici, ma semplici dimostrazioni per l’uso”, ha sempre sostenuto Daniela Aschieri.
“Più informazione e meno formazione. Infatti la presenza di DAE sul territorio deve prevedere un uso occasionale da parte di persone non addestrate specificamente, ma che possano essere guidate al loro utilizzo. Questo di fatto già accade con le istruzioni pre-arrivo degli operatori di centrale 112/118. Ma al momento, stante quanto indica la legge 120/2001, serve un corso obbligatorio che ne autorizza l’uso. Questo è obsoleto, altre nazioni come Francia e Spagna da tempo hanno tolto qualunque obbligo di corso. L’obbligo del corso per usare il DAE va a mio avviso tolto. L’art. 54 del codice penale di per se autorizza infatti chiunque ad usare un DAE”.
Approvato un Ordine del giorno presentato dalla senatrice M5S Mariolina Castellone per chiedere al governo di valutare la possibilità di rendere obbligatoria l’installazione dei DAE nei centri commerciali, negli alberghi, negli stabilimenti balneari, nelle farmacie, nelle palestre e nelle discoteche e a bordo degli autoveicoli in dotazione alle forze dell’ordine e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco su strada adibiti a servizi di polizia e di protezione civile.
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