Un sit-in per denunciare i danni della didattica a distanza. Una mobilitazione nazionale che a Piacenza ha condotto il pedagogista Daniele Novara, direttore del centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti.
“Non abbiamo informazioni precise e definitive in merito alla contagiosità dei bambini. Sappiamo che la pandemia non ha colpito i bambini, non si sono verificati decessi sotto i vent’anni. La cosa certa, però, è che i bambini stanno sempre peggio sotto il profilo psicologico e sociale. L’isolamento è depressivo e dannoso per la loro crescita”.
“L’Italia è il paese che ha fatto meno scuola in presenza, una situazione anomala. In tutta Europa hanno riaperto le scuole, mentre l’Italia oltre ad andare in controtendenza, per la prima volta ha chiuso anche gli istituti materni e le primarie. E’ incomprensibile se si considerano i dati, che non sono peggiori rispetto a novembre quando le scuole materne erano regolarmente aperte. Non si capisce che criterio sia adottato. Una decisione che mette in ginocchio una generazione di genitori e bambini, come se il concetto di salute non fosse un concetto globale, ma solo inerente a questo virus che, lo ripetiamo, non colpisce i bambini come colpisce gli adulti”.
“Anche il contagio da bambini a nonni non è documentato. Anzi, il 70% dei fondi babysitter è stato utilizzato proprio per pagare i nonni nel periodo del lockdown”.
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