Dichiarazioni di nascita, quasi una famiglia su due sceglie l’ospedale. È quanto emerge dal report annuale pubblicato in questi giorni dalla Direzione amministrativa della rete ospedaliera.
“Su 1949 nati nel 2018 – spiega il direttore Claudio Arzani – 893 sono stati ufficializzati nei nostri presidi. È una delle tre opportunità contemplate dal DPR. n. 396/2000. I neo genitori, infatti, devono dichiarare la nascita in ospedale, all’Ufficio Stato Civile di Comune di residenza o nel Comune dove è avvenuto il parto.
“Per garantire l’opportunità di fare questa dichiarazione mentre mamma e bimbo sono ancora ricoverati a Piacenza è attivo un apposito servizio. Servizio aperto tre giorni ogni settimana”. I genitori possono rivolgersi al primo piano, a fianco dell’Urp, nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 11, esclusi i giorni festivi.
Nel 2018 hanno usufruito di questo servizio i genitori di 470 maschi e 423 femmine, il 46 per cento dei nati in ospedale. I più “affezionati” a questa opportunità sono i cittadini stranieri e i residenti del capoluogo. Gli abitanti della provincia sono più propensi a rivolgersi ai propri Comuni di residenza.
I genitori che devono dichiarare la nascita del proprio figlio devono avere con sé l’attestato di nascita rilasciato dall’ostetrica. Oltre a un documento d’identità.
Gli operatori raccomandano di provvedere tempestivamente (possibilmente prima della dimissione) all’iscrizione del nuovo nato al Servizio Sanitario Nazionale. Operazione necessaria per la conseguente scelta di un medico pediatra. A questo scopo, il genitore deve recarsi all’Agenzia delle Entrate (in via Modonesi a Piacenza e in piazzale Taverna a Fiorenzuola) per la richiesta del codice fiscale. Subito dopo tornare all’Ausl in piazzale Milano o nelle sedi in provincia per la scelta del pediatra e il rilascio del tesserino sanitario.
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