Detenuti ubriachi sequestrano un agente, il sindacato: “Distillano la grappa in cella, problema urgente”

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Detenuti ubriachi sequestrano un agente. Ancora un episodio spiacevole avvenuto presso la Casa Circondariale di Piacenza. Cinque detenuti (sembrerebbe in stato alterato) hanno chiesto di parlare con i responsabili della sorveglianza. Una volta entrati in contatto con l’agente, lo hanno bloccato. L’intervento del Comandante e personale giunto in aiuto ha fatto si che l’ agente uscisse incolume dalla situazione anche se senza non poche difficoltà.

Le perquisizioni di servizio di routine che conduce regolarmente la polizia penitenziaria servono proprio a stroncare il possesso e la custodia, da parte dei detenuti, di oggetti e materiali non consentiti nelle celle. I detenuti ottengono grappa facendo macerare la frutta e distillandola con alambicchi di fortuna che costruiscono loro stessi. Per quanto possa essere scadente, un’assunzione elevata fa ubriacare; questo, poi, determina atteggiamenti aggressivi e violenti tra gli stessi detenuti, ma anche contro i poliziotti penitenziari.

“E’ un fenomeno questo della realizzazione della grappa artigianale , che va stroncato sul nascere”, spiega il segretario regionale USPP Gennaro Narducci , mettendo in condizione il reparto di polizia penitenziaria di avere le risorse umane che mancano. Chiederemo alla segreteria nazionale di Roma , che riveda ed eventualmente ridiscute con i vertici del DAP , l’organizzazione della vigilanza dinamica, vero fallimento del sistema penitenziario.

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