Una vicenda maturata nell’ambiente dello spaccio di droga. E’ quanto sospettano gli inquirenti che stanno indagando sull’omicidio di Lugagnano. Il cadavere ritrovato ieri sera lungo una strada isolata nei pressi della frazione di Tabiano è ancora senza nome. I carabinieri stanno cercando di risalire all’identità della vittima, compito che appare non facile. L’uomo è stato trovato con una ferita riconducibile a un’arma da fuoco, arma assente sul luogo del delitto.
Nella serata del 28 aprile una pattuglia della polizia locale Valnure Valchero, durante un servizio di monitoraggio del territorio, avrebbe notato il corpo dell’uomo ai margini di una strada isolata, nei pressi di località Tabiano di Lugagnano. Gli agenti hanno constatato la presenza di una ferita riconducibile a un’arma da fuoco e hanno così avvisato i carabinieri.
Subito sono intervenuti i militari della compagnia di Fiorenzuola, insieme ai colleghi di Lugagnano e Gropparello e ai carabinieri del Nucleo Investigativo. I rilievi hanno accertato la morte in seguito a un colpo di arma da fuoco: l’assenza di armi nei pressi del cadavere lascerebbe pochi dubbi in merito all’ipotesi di omicidio. Le indagini sono coordinate dal pm Matteo Centini.
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