Coldiretti, delegazione di 200 piacentini a Milano: allestita la “mostra degli orrori a tavola” tra insetti e nutriscore

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Dai piatti a base di insetti all’etichetta nutriscore che boccia l’olio d’oliva, dal vino dealcolato ai kit con le polveri per fare vino e formaggi fino alla carne e al pesce in provetta, non sembrano conoscere freni le follie globali nel piatto. E’ quanto denunciano gli agricoltori della Coldiretti al Villaggio di Milano (Parco Sempione, ingresso viale Gadio, lato acquario) con la prima mostra degli orrori a tavola che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo italiano basato sulla qualità e su tradizioni millenarie. Presente oggi, una nutrita delegazione con duecento soci di Coldiretti Piacenza, guidati dal direttore Roberto Gallizioli.

Il Villaggio, al via ieri, proseguirà anche nella giornata di domani, domenica 2 ottobre con la partecipazione di circa 500 piacentini nei tre giorni di eventi.

Mentre è avviato l’iter per la carne in provetta contro cui proprio oggi al Villaggio viene presentata un petizione mondiale finalizzata a fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico, la Ue – evidenzia Coldiretti – ha già autorizzato la vendita, come cibo da portare in tavola, di grilli domestici (Acheta domesticus) come nuovo alimento. L’insetto – sottolinea la Coldiretti – potrà essere prodotto e venduto sul mercato Ue intero, congelato, essiccato o in polvere e destinato alla commercializzazione come snack o ingrediente alimentare. Si tratta – continua la Coldiretti – del terzo via libera nell’Unione all’utilizzo alimentare umano di un insetto ai sensi del regolamento (Ue) 2015/2283 sui Novel Food, dopo quelle per la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e per la Locusta migratoria.

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Ma l’orrore a livello globale può arrivare nel piatto sotto varie forme – spiega Coldiretti – dalla vodka allo scorpione ai vermi all’italiana, dagli scarabei ai grilli alla thai, dallo scorpione dorato agli insetti alla paprika, al sale marino, al curry, dai vermi delle palme al verme gigante, dal millepiedi alla pasta ai grilli, dal misto insetti ai grilli in salsa barbecue. Novità bocciate – sottolinea Coldiretti – dal 54% degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre il 24% è indifferenti, il 16% favorevole e il 6% non risponde, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

In ambito alimentare l’Unione Europea ha spinto negli anni verso l’omologazione al ribasso delle caratteristiche degli alimenti mettendo spesso in crisi – sottolinea la Coldiretti – le produzioni tradizionali per effetto di una concorrenza sleale fondata sull’inganno legalizzato. Basti pensare all’autorizzazione Ue sull’uso di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare, senza dimenticare la possibilità di aggiungere zucchero per aumentare la gradazione del vino, oppure di togliere l’alcool dal vino, fino ai fermentati di frutta varia che possono essere chiamati “vino di….” senza aver mai visto un chicco d’uva.

E non mancano neppure – continua la Coldiretti – i kit fai da te che promettono di ottenere a casa, ovviamente senza alcuna possibilità di assomigliare neppure lontanamente agli originali, il meglio della produzione enogastronomica Made in italy, dai vini ai formaggi.

Senza dimenticare – aggiunge Coldiretti – la proposta di Bruxelles di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino per scoraggiare il consumo.

“In questo contesto a preoccupare è la diffusione in Europa dei sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo, fuorvianti, discriminatori ed incompleti, che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” afferma il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che “basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, questo tipo di etichetta finisce per sconsigliare l’olio extravergine d’oliva e promuovere bevande gassate dietetiche prodotte con sostanze artificiali e di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.

Le scelte dell’Unione europea – afferma Coldiretti – non possono tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – conclude la Coldiretti – va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto.

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