Defibrillatore strumento di vita, a Palazzo Gotico salvati e salvatori: “Cosa vorrei dire a chi mi ha soccorso? Lo abbraccerei” – AUDIO

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Basta guardare negli occhi Antonio, colpito da arresto cardiaco il giorno 10 luglio 2023. Antonio, da quel drammatico giorno, non ha mai più incontrato i propri soccorritori, ovvero i membri dell’equipaggio 118: Lorenzo Sesenna e Daniele Benzi, Antonio Cavanna e Paola Bernizzoni. Alla domanda: cosa dirà loro o cosa vorrebbe dire ai suoi soccorritori, Antonio si commuove e a fatica, tra le lacrime, risponde: “Li abbraccerei”.

Storie di persone che nel giro di un improvviso e inaspettato istante stavano per morire, storie di cuori che improvvisamente hanno cessato di battere. Storie di uomini e donne che però si sono salvati, uomini e donne che hanno avuto la fortuna, in quei drammatici istanti, di essere accanto alle persone giuste e al dispositivo tecnologico giusto, il defibrillatore. Ma a questo punto, dopo tanti anni, potremmo dire: uomini e donne che hanno avuto la fortuna di essere a Piacenza, la città più cardioprotetta d’Europa grazie all’instancabile attività che Progetto Vita conduce da 25 anni. E le storie di queste persone si sono intrecciate questo pomeriggio a Palazzo Gotico dove, nel contesto della Giornata Mondiale del Cuore, si è celebrato il Memorial Saltarelli, con la premiazione di volontari e degli equipaggi che hanno salvato persone colpite da arresto cardiaco con il defibrillatore e il 118.

Storie di vite che si intrecciano

E’ incredibile come intorno a un drammatico episodio come l’arresto cardiaco si intreccino le storie più varie, storie di persone che nel giro di un secondo passano dall’essere perfetti sconosciuti al legarsi per sempre e per la vita.

In terza fila si trovano seduti l’uno accanto all’altro Gabriele Barbieri, Stefania Petrosino e il marito Jonathan Mazzoni. Il signor Barbieri viene colpito da arresto cardiaco il 18 marzo 2023. Stefania e Jonathan, operatori sanitari, praticano il massaggio cardiaco al petto di Barbieri mentre si attiva il codice blu che porta i sanitari del 118 a intervenire in pochi minuti con il defibrillatore. Il massaggio cardiaco provoca la frattura di un paio di costole al signor Barbieri. Perché dico questo? Perché è lo stesso Barbieri a raccontarlo, appoggiando una mano alla spalla dei suoi salvatori e sorridendo: “Ha le mani pesanti questo signore”, dice ridendo, lasciando intendere come tra loro sia nato un legame inscindibile. Tra parentese, Stefania, al momento del salvataggio, era in dolce attesa, aspetto che ha reso ancora più complesso dal punto di vista emotivo l’intervento.

E poi c’è la storia di un giovane, Jacopo Fratus De Balestrini. Era il 28 dicembre 2022, Jacopo stava passeggiando in Via XX Settembre a Piacenza, quando è stato colpito da arresto cardiaco ed è crollato a terra. La moglie ha immediatamente allertato il 118, che ha prontamente inviato i mezzi di soccorso; nel frattempo, un passante, Andrea Fiorito, che chiamiamo sul palco, si è reso conto della gravità della situazione, ha preso il defibrillatore più vicino, quello davanti alla pizzeria dell’Orologio in piazza Duomo, lo ha applicato e ha rianimato il suo cuore. L’arrivo del personale 118 ha stabilizzato Jacopo e lo ha trasportato in Ospedale. Ebbene, domani Jacopo sposerà il suo amore, Valentina. Questo a dimostrazione del fatto che un intervento tempestivo con il defibrillatore non solo salva la vita ma permette di condurre una vita serena e normalissima.

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L’esempio e il ricordo di Maurizio Saltarelli

Maurizio Saltarelli è stato il primo a credere a Progetto Vita nel 1998 e ad averne permesso la realizzazione quando ancora nessuno conosceva cosa fosse un DAE, ossia un defibrillatore automatico. E’ in sua memoria che ogni anno ci si ritrova per la premiazione dei volontari che hanno salvato una vita.

Nell’ultimo anno ci sono stati volontari che, grazie al loro tempestivo intervento con il defibrillatore, sono riusciti a salvare una persona colpita da arresto cardiaco. Nel salvataggio di un paziente non c’è mai una sola persona che interviene, ma una squadra, da semplici cittadini, alle forze dell’ordine ai volontari, ai professionisti del 118 di Piacenza che è stato il primo sistema di emergenza territoriale a coordinare un progetto di defibrillazione precoce: Progetto Vita.

Dieci nuovi DAE

In questa occasione sono stati donati dieci DAE alle comunità di piccoli paesi dei comuni della provincia di Piacenza grazie ai fondi raccolti dalle iniziative di beneficenza organizzate all’impianto sportivo Nino Bixio in occasione dei 140 anni della società Canottieri Nino Bixio, da Editoriale Libertà, e in occasione dei 25 anni di Progetto Vita. Altri DAE saranno donati alle Forze dell’Ordine già partecipi nella rete del soccorso Codice Blu.

Sarà anche presentata la realizzazione del progetto di dotazione di cartellonistica direzionale e indicativa Dae, per tutti i defibrillatori presenti nel comune di Piacenza. Il progetto è stato realizzato grazie ai fondi raccolti dall’iniziativa “100% Progetto Vita” durante l’ultima edizione dell’Half Marathon piacentina.

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