Il messaggio di Davide Patron: “L’arresto cardiaco può capitare a chiunque, dobbiamo essere pronti”. Essere pronti significa imparare le manovre di primo soccorso, diffondere sempre di più i defibrillatori nelle città. E’ questo il messaggio che il celebre influencer ha voluto lanciare al Defibrillation Day in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2024.
Evento che si è tenuto nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese e nel cortile dei Musei dove è stato allestito il Villaggio del Cuore con gli stand informativi delle forze dell’ordine, delle forze armate, del servizio sanitario, delle società sportive e di tanti volontari di Progetto Vita. Patron ha scelto di diventare testimonial di Progetto Vita dopo la drammatica disavventura di alcuni mesi fa. Nel maggio scorso, Patron era rimasto vittima di un arresto cardiaco mentre era sul treno per Parigi. Fortunatamente, in quel momento erano presenti alcuni viaggiatori in grado di praticare il massaggio cardiaco. E fortunatamente, in quel luogo era presente un defibrillatore. Aspetti che hanno di fatto salvato la vita a Patron.
Per questo motivo “il professore d’inglese” più seguito su Tik Tok ha scelto di essere a Piacenza, per portare la propria esperienza e sottolineare l’importanza della missione perpetrata dall’associazione di Daniela Aschieri.
Il messaggio di Davide Patron
“Ero sul treno per Parigi. Con le valigie stavo salendo e a un certo punto dico “mi devo sedere”. A quel punto mi accascio, per fortuna la mia ragazza ha iniziato subito a chiamare aiuto e diverse persone sono corse ad aiutarci. Una di queste era un’ostetrica che quindi aveva imparato come fare la manovra di massaggio cardiaco e poi è arrivato un vigile del fuoco con il defibrillatore perché lavorava lì, sapeva esattamente dove era. Sono stati veramente velocissimi, evidentemente in 3-4 minuti devono aver fatto tutto”.
“Quindi, cosa dobbiamo imparare da questa disavventura? Chi mai se lo sarebbe aspettato? Alla mia età, ho sempre avuto uno stile di vita sano e tutto quanto. Quindi dobbiamo imparare che queste cose possono succedere e quindi dobbiamo essere allenati, dobbiamo sapere cosa fare, essere pronti ad intervenire facendo un massaggio cardiaco. E’ importante fare un corso di primo soccorso, sapere cosa fare, in quanto velocemente agire e soprattutto dobbiamo cominciare a promuovere una diffusione più capillare di defibrillatori su tutto il territorio”.
“La domanda che dobbiamo porci è: dov’è il defibrillatore più vicino? Lo so o non lo so? E già quello è un punto di riferimento buono. Capire dove sono è già un buon indicatore di quanto capillare è questa diffusione, che è l’obiettivo finale”.
Salvato dalla figlia
All’evento di Palazzo Farnese si sono vissuti momenti davvero emozionanti, con l’incontro salvati-salvatori.
Come il caso di Fausto e Chiara Gambazza, padre e figlia. Quest’ultima ha letteralmente salvato il padre da un arresto cardiaco e ancora oggi ringrazia gli operatori del 118 che l’hanno accompagnata con professionalità e sensibilità al telefono.
“Ho chiamato subito il 118 e l’operatore mi ha fornito tutte le manovre di primo soccorso da effettuare, mi ha detto di cominciare il massaggio cardiaco e finché non è arrivata l’ambulanza ho continuato”, racconta la coraggiosa Chiara.
“Dobbiamo ringraziare tutti perché sono stati tutti speciali: sia gli operatori del 118 che l’operatore che mi ha parlato al telefono perché è stato molto prezioso. Senza di lui non avrei saputo cosa fare”.
“Ringrazio anche tutto il reparto di Cardiologia e la dottoressa Daniela Aschieri: una persona speciale che mi ha seguito”, commenta Fausto.
Salvato grazie al codice blu e agli agenti di polizia locale
Oppure il caso di Andrea, che nel febbraio 2010 ha accusato un arresto cardiaco mentre giocava a calcetto e ancora oggi ringrazia gli agenti della polizia locale i quali, grazie al codice blu, gli hanno letteralmente salvato la vita.
“Hanno attivato subito il codice blu, in meno di 5 minuti sono arrivati gli agenti di polizia locale, che hanno applicato il defibrillatore e hanno fatto riavviare il mio cuore”.
Oggi Andrea siede allo stand di Progetto Vita: “Partecipo attivamente all’associazione, sono stato uno dei prescelti per andare anche a Roma quando si è festeggiato l’arrivo della legge sui defibrillatori: oggi noi salvati siamo qua a dimostrare che tutto funziona”.
La caccia al Tesoro
Dalle ore 19 è scattata la caccia al tesoro, una sfida a squadre all’interno del museo, una splendida concessione del direttore Iommelli di poter entrare nel palazzo dove gli indizi hanno portato ad un premio finale. Si tratta di un defibrillatore che la squadra vincitrice potrà decidere, insieme a Progetto Vita, a chi donare. A ottenere la vittoria è stata la squadra “I bambini di strada”. Undici le squadre che hanno accolto l’invito dell’organizzatrice Annarita Solari e che con la loro quota hanno contribuito alla mission di Progetto Vita.
Torneo di Padel seconda edizione di “Uno smash per il cuore”
Durante il Defibrillation Day si è svolta ipresso Pianeta Padel in via Gorra a Piacenza, la 2° edizione “UNO SMASH PER IL CUORE – Torneo di Padel. I campi sono stati messi a disposizione gratuitamente dalla proprietà. La competizione è organizzata dal figlio di una persona salvata da DEF e coordinata dal consigliere di Progetto Vita Ernesto Grillo. Folta la partecipazione nella due giorni, il 28 e 29 settembre, che ha consentito di raccogliere € 2.000,00 a favore di Progetto Vita.
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