Dal Sud America a Piacenza per studiare il funzionamento di un ecografo avanzato, infermieri brasiliani accolti da Luigi Cavanna e Francesco Oleari

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L’Azienda Usl di Piacenza ha ospitato due infermieri brasiliani reduci dal convegno mondiale di accessi vascolari che si è svolto nei giorni scorsi ad Atene. Pietro Rigamonti e Alexandre Betencourt, professionisti provenienti da San Paolo, hanno potuto osservare da vicino il funzionamento di un ecografo particolarmente avanzato che i professionisti dell’Ausl di Piacenza utilizzano già da due anni, ogni volta che le condizioni ambientali, soprattutto sul territorio e a domicilio, non permettono di sfruttare adeguatamente la strumentazione tradizionale. Ad accoglierli c’erano Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di Onco-Ematologia dell’Azienda Usl di Piacenza, Francesco Oleari, coordinatore della Rete aziendale Accessi vascolari, e l’infermiere Salvatore Bontini. Sono una ventina gli ospedali che al momento, in Europa, stanno utilizzando questo strumento. Si tratta di presidi italiani, perché l’azienda produttrice nasce a Viadana, in provincia di Mantova.

L’importante novità offerta dall’ecografo è quella di poter visualizzare le immagini attraverso un paio di occhiali, indossati dal professionista che effettua l’esame. “Questo consente – spiega il coordinatore Oleari – di vedere l’immagine Led 4K in modo nitido e senza ritardi. Chi effettua l’ecografia non è più quindi obbligato a guardare il monitor, che può addirittura essere collocato fino a 20 metri di distanza. Inoltre, non siamo costretti a dover sanificare ogni volta lo schermo, ma solo la sonda”.

L’ecografo, al suo interno, ha integrato un sistema 2-in-1 (ECO-ECG) che permette la verifica del corretto posizionamento del catetere venoso in tempo reale, senza dover ricorrere a una seconda apparecchiatura.

“Si tratta di un aggiornamento importante – hanno confermato gli infermieri brasiliano Rigamonti e Betencourt – che avviene al momento più giusto, di ritorno dal convegno mondiale, un appuntamento vitale per chiunque si occupi di accessi vascolari”. Ai colleghi basiliani sono state consegnate le ultime ricerche eseguite dal gruppo di Piacenza, che riguardano il posizionamento dei dispositivi venosi sotto guida ecografica anche a domicilio dei malati durante la pandemia Covid-19 al fine di evitare al trasporto in ospedale di persone allettate mediante autolettiga.

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