Cronaca Piacenza

Dal mercato estero alla pista esoterica, anni di indagini sulle tracce del Klimt

Il furto venne alla luce la mattina del 22 febbraio 1997, quando si scoprì che il “Ritratto di signora” di Gustav Klimt mancava dalle pareti della Galleria Ricci Oddi. Gli autori del furto sarebbero entrati in azione in un uno dei tre giorni precedenti, ma la scoperta fu tardiva a causa dei lavori di manutenzione in corso in quel periodo. Questo pomeriggio il dipinto è stato mostrato alla stampa nazionale nel corso di una conferenza stampa.

Un furto con molte zone d’ombra. Secondo alcuni elementi, il capolavoro uscì attraverso il tetto; gli inquirenti infatti trovarono la cornice vicino al lucernario. Secondo altri dettagli i ladri sarebbero passati attraverso l’ingresso principale. Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo di Piacenza si concentrarono sui custodi della galleria; la loro posizione venne però ben presto archiviata dal gip per mancanza di prove.

Da allora i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, subentrati nell’indagine, si trovarono a seguire una moltitudine di piste. Alcune di queste avevano portato anche all’estero sulle tracce di trafficanti d’arte.

Tracce di Dna e piste esoteriche

Nel 2016 l’inchiesta si riaprì dopo il ritrovamento di tracce del Dna di uno dei ladri sulla cornice. Spuntò addirittura, grazie a una testimonianza, una misteriosa pista esoterica; il quadro, rubato su commissione, sarebbe finito nelle mani di una setta satanica di Piacenza che lo avrebbe utilizzato per un rito propiziatorio in un cimitero; poi lo avrebbe chiuso all’interno della bara di una bambina morta. Si temette anche la distruzione del dipinto da parte dei ladri, per evitare di essere individuati ed arrestati.

Il capolavoro fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Klimt negli ultimi anni della sua attività (tra il 1916 e il 1918), alcuni dei quali rimasti incompiuti. Ma il quadro piacentino aveva assunto uno straordinario valore storico nel 1996, poco prima del furto, quando una studentessa pavese, Claudia Maga, aveva scoperto sotto al dipinto un altro Ritratto di signora, ma con cappello, realizzato da Klimt nel 1910, esposto a Dresda nel 1912, pubblicato nel 1927 e da allora dato per disperso. Gli esperti avevano confermato dopo esami tecnici questo singolare pentimento del maestro austriaco che aveva di fatto dipinto sopra un proprio quadro, ritoccando la “Signora”.

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