Politica

Cultura e turismo, cosa si è fatto e cosa fare per rendere Piacenza sempre più attrattiva? La parola ai sei candidati – AUDIO

Elezioni comunali 2022 – Come valorizzare la cultura e le eccellenze piacentine? Come attrarre sempre più turisti nella nostra Piacenza? Indubbiamente nel corso degli ultimi anni sono state organizzate manifestazioni che si sono rivelate in grado di far convergere un maggior numero di visitatori nel nostro territorio, non ultima la rassegna dedicata a Klimt. Ma è sufficiente? Cos’altro resta da fare? Lo abbiamo chiesto ai sei candidati sindaci.

Patrizia Barbieri (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Patrizia Barbieri sindaco – Trespidi con Liberi)

“Noi abbiamo fatto tanto nonostante la pandemia, siamo tra le città che crescono di più in tutta la regione. Siamo una città d’arte, siamo in grado di attirare visitatori per 365 giorni all’anno. Unendo il nostro patrimonio artistico, culturale, religioso, sportivo ed enogastronomico possiamo sicuramente migliorare ancora. Nell’ultimo anno abbiamo registrato un 400% in più di visitatori, devo dire che i risultati straordinari di un grande impegno sulla cultura sono sotto gli occhi di tutti: vorremmo quindi continuare nel rilancio di una città bellissima come la nostra”.

Maurizio Botti (Piacenza Rinasce)

Si può fare di più, anche se è vero che negli ultimi tempi qualcosa si sta muovendo e ci sono stati miglioramenti sposando il turismo con la cultura. C’è però un problema di accoglienza, bisogna lavorare sulle strutture ricettive, sui parcheggi, sull’arredo urbano e sulla pulizia e cura del verde della città.

Stefano Cugini (Alternativa Per Piacenza, Movimento 5 Stelle, Europa Verde, @sinistra)

Rispondo con una battuta: dopo due anni di Covid vorrei vedere che i dati del turismo non siano in aumento! C’è stato sicuramente un grande impegno, devo riconoscerlo da parte dell’Assessorato. Alcuni risultati sono stati raggiunti anche perché si è potuto contare su risorse economiche mai viste prima. Si può comunque fare di più, va creata una rete con tutte le realtà dove possano parlare assieme. Serve un cartellone unico degli eventi e poi un ufficio dedicato al tema.

Samanta Favari per il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo la Verità)

“In merito al tema cultura siamo convinti che siano per primi i piacentini a non conoscere la propria città. Abbiamo 200 mila persone che non vivono e non sfruttano la grande bellezza di Piacenza. Prima di tutto bisogna far capire ai piacentini quanto sia bella la loro città, quindi ci vuole un cambiamento radicale. Una volta fatto questo saranno loro i primi sponsor e fautori del turismo su Piacenza. Si può fare molto di più, si può sempre migliorare: per esempio, noi volevamo portare allo sviluppo di un portale per gli eventi che implementasse anche l’ufficio turistico, dando anche una mailing list alla quale potersi iscrivere per ricordare gli eventi in programma. Anche perché non dobbiamo dimenticare che abbiamo anche un territorio provinciale che può offrire di tutto e di più, oltre alla città che è piena di cose da visitare”.

Corrado Sforza Fogliani (Liberali Piacentini – Terzo Polo)

“Il privato ha fatto molto, basti vedere la Banca di Piacenza per tutto quello che ha fatto attirando più di 100 mila persone con la Salita al Pordenone e mettendoci del proprio. La cultura è fatta anche da enti pubblici ma abbiamo visto che ad oggi gli enti pubblici sono in grado di fare una mostra di richiamo solo ogni tre o quattro anni: bisogna invece intensificare questo aspetto. Noi abbiamo dei temi eccezionali come le Fiere di Cambio cinquecentesche, come la figura del Cardinale Alberoni: temi intorno ai quali si può costituire una rete di città interessate dallo stesso argomento. Per esempio: tutte le città dove Alberoni ha lavorato e vissuto, per dirne una. Nuove figure da valorizzare, grandi occasioni da cogliere, possibilmente senza gravare sui contribuenti ma creando grandi eventi in grado di autofinanziarsi”.

Katia Tarasconi (Pd, Azione, Piacenza oltre, Piacenza coraggiosa, Pensionati piacentini, Katia Tarasconi-Lista civica per Piacenza)

Si è agito bene, poi è chiaro che nella vita si può sempre fare di più. Io dico che se Piacenza è una città interessante per la logistica, può esserlo anche per la cultura e il turismo. Ben vengano le mostre ed eventi a respiro nazionale, ma serve anche una cabina di regia per coordinare gli appuntamenti lungo tutto l’anno. Una cabina condivisa con la Provincia per sviluppare diversi percorsi di turismo.

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