Sono 34, le realtà candidatesi alla seconda edizione del bando “Piacenza riparte con la cultura”, tra le quali verranno ripartiti i 200 mila euro stanziati dal Comune “a conferma – sottolinea l’assessore Jonathan Papamarenghi, promotore dell’iniziativa – di quanto sia importante e strategico, per l’Amministrazione, l’investimento in questo comparto. Non solo perché valorizzare e dare impulso alla cultura significa far crescere in modo più libero e consapevole la comunità, ma anche per incrementare l’attrattività del territorio, facendo sì che le tante proposte di qualità e la ricchezza degli eventi in calendario, richiamando visitatori anche da fuori provincia, costituiscano un volano anche sotto il profilo ricettivo, economico e commerciale. Non a caso – spiega l’assessore – tra i criteri di valutazione adottati, il punteggio più consistente è stato riservato proprio ai progetti di ampio respiro culturale e turistico, in grado di attrarre spettatori al di là dell’ambito prettamente locale”.
L’avviso pubblico era rivolto alle associazioni iscritte all’Albo comunale, operanti in ambito culturale e artistico, nonché alle scuole di danza aventi sede in città e ai raggruppamenti informali di artisti che abbiano scelto di dare vita a collaborazioni creative. “Per il secondo anno consecutivo – aggiunge Papamarenghi – abbiamo voluto dare al settore un segnale di vicinanza concreto, non solo a parole, destinando risorse senza precedenti che vengono elargite non come contributi una tantum, a pioggia, ma premiando le progettualità capaci di dare continuità a un fermento e a una fertilità di idee di cui Piacenza può essere orgogliosa, che ci ha consentito di ricevere apprezzamenti e confrontarci alla pari anche con Parma, capitale italiana della Cultura”.
A fronte delle tante domande ricevute, tutte meritevoli di essere sostenute, si è ritenuto opportuno suddividere la graduatoria in tre scaglioni, assegnando il 100% del finanziamento alle realtà classificatesi in prima fascia, l’85% al secondo gruppo e il 69% a quanti hanno ottenuto un punteggio di terza fascia. “In questo modo – rimarca l’assessore – pur mantenendo un criterio meritocratico, nessuno ha rischiato di essere escluso a causa dell’esaurimento dei fondi e ogni partecipante al bando ha potuto ottenere un supporto significativo per la propria attività, il che credo sia determinante in un periodo di crisi come quello da cui stiamo emergendo. Ringrazio quindi la Commissione per questa scelta e per la celerità dei lavori, permettendoci di dare una risposta effettiva e tangibile alle richieste del nostro tessuto culturale e artistico, a breve distanza di tempo dalla conferma definitiva dello stanziamento messo a bilancio”.
Ciascun progetto era finanziabile, al massimo, sino al 40%: “Il fatto che il Comune sia cofinanziatore e non copra l’intera cifra necessaria a realizzare gli eventi – chiosa Papamarenghi – significa lasciare una fondamentale libertà espressiva e creativa, che rappresenta sempre un arricchimento per il territorio sia sotto il profilo culturale, sia dal punto di vista economico: considerando il budget di partenza, di per sé straordinario, di 200 mila euro messo a disposizione dal Comune, vuol dire che si generano investimenti complessivi per circa 700 mila euro. Molte delle proposte presentate l’anno scorso, inoltre, sono confluite nel cartellone di Estate Farnese, ma tante altre hanno permesso la nascita di nuovi percorsi ed eventi, valorizzando spazi di grande fascino e suggestione nel cuore della città”.
“Questo – conclude l’assessore – era uno degli obiettivi prioritari che abbiamo voluto perseguire, inserendo tra i criteri di giudizio la capacità di accrescere la conoscenza del patrimonio monumentale di Piacenza, così come il carattere innovativo dei progetti, la creazione di reti e sinergie tra soggetti diversi, nonché l’efficacia nel rivolgersi a un target giovanile. Metteremo in campo altre iniziative, che possano sfociare anche nella disponibilità di nuovi spazi per l’arte e la cultura, ma in questo bando, replicato per il secondo anno consecutivo nonostante la difficoltà di reperire le risorse, crediamo fortemente, tant’è che abbiamo voluto dedicare anche un premio che porta lo stesso nome, assegnato nella sua prima edizione al generale Figliuolo. Se, un anno fa, Piacenza riparte con la cultura era riferito soprattutto al bisogno di ricominciare, dopo la grave situazione generata dall’emergenza pandemica, oggi vogliamo dare un’accezione evocativa, non più strettamente legata al Covid ma in grado di portarci a guardare oltre, ad ampliare gli orizzonti, a rilanciare il territorio partendo dalla cultura come fondamento irrinunciabile”.
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