Cronaca Piacenza

Crollo del cantiere a Firenze, l’appello della Cisl: “Servono più sopralluoghi e che nulla venga mai dato per scontato”

La categoria dell’ edilizia Filca Cisl esprime il più profondo cordoglio per le vittime del gravissimo incidente sul lavoro avvenuto a Firenze e si stringe alle famiglie e ai colleghi in questo momento di dolore.

In merito allo sciopero la Filca Cisl ritiene che non sia opportuno proclamarlo nell’immediato di due ore. La priorità in questo momento è fare riferimento all’inchiesta della magistratura per accertare le esatte cause e le precise responsabilità dell’incidente.

Servono soluzioni concrete

La Filca Cisl inoltre ritiene sia priorità trovare soluzioni concrete per migliorare la sicurezza sul lavoro e ritiene che il dialogo con le istituzioni sia lo strumento più efficace per raggiungere questo obiettivo.

Lo sciopero non è però escluso: il sindacato è pronto a mobilitarsi per ottenere il massimo impegno da parte di tutti per evitare che stragi come questa si ripetano.

“La Filca si sta organizzando per effettuare delle assemblee informative e preventive in tutti i luoghi di lavoro” spiega Roberto Varani, segretario degli addetti dell’edilizia e delle costruzioni iscritti alla Cisl di Parma e Piacenza.

Sicurezza, un tema complicato

“La sicurezza, sottolinea, è un tema complicato perché talvolta si persiste nell’ignorare il rischio, piccolo o grande che sia, fin quando non avviene l’incidente. Per la fretta di concludere un lavoro si fa alla svelta. Le imprese dell’edilizia spendono meno in sicurezza, rispetto ad altri settori, poi succedono queste tragedie”.

“Per quanto riguarda il settore edile a Piacenza, abbiamo il CPT, comitato paritetico territoriale, cioè gli ispettori della scuola edile che visitano i cantieri e forniscono informazioni direttamente a tutte le imprese, e abbiamo gli RLST: non siamo all’anno zero”.

“Nella nostra provincia – prosegue Varani – abbiamo firmato più di un protocollo per la sicurezza in prefettura, che si é sempre mostrata istituzione attenta e fattiva, per cui gli strumenti per una svolta ci sono già: se il timore di qualche lavoratore é quello di denunciare qualcosa che non va, questo deve venire meno e le assemblee possono essere utili per fare emergere le criticità, perché altrimenti di fatto si rischia di partire al mattino per andare a lavorare e di non fare ritorno alla sera. Ci vogliono più sopralluoghi e che non venga mai dato nulla per scontato”.

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