Crisi climatica e salute mentale collettiva, convegno in Fondazione il 12 giugno. L’impatto dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale globale sulle nostre vite e le conseguenze psicopatologiche per comunità e individui. È il tema, quanto mai di attualità, dell’incontro La specie al bivio: crisi climatica e salute mentale collettiva che lunedì 12 giugno alle 21 presso l’ Auditorium della Fondazione avrà come relatore Paolo Cianconi, psichiatra e antropologo, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Cattolica di Roma.
Il tema ambientale legato ai mutamenti del clima, fino a qualche anno fa relegato a una ridotta platea di addetti ai lavori, è oggi più che mai dibattuto sui mass media e non solo. La cosiddetta “Eco-ansia” si è diffusa in una vasta parte di popolazione mondiale.
«Il cambiamento climatico è una delle più grandi sfide dei nostri tempi, preoccupazione delle amministrazioni di tutti gli stati e della comunità globale – sottolinea Cianconi –. Il suo impatto sulle popolazioni umane non è ancora completamente compreso: molti studi si sono concentrati su singoli aspetti con risultati e osservazioni contraddittorie. Si tratta però di un fenomeno complesso, che non può essere adeguatamente affrontato dal punto di vista di una singola disciplina».
Il convegno proporrà dunque un inquadramento concettuale del fenomeno, per comprenderne le ricadute sulle relazioni e sul comportamento collettivo e del singolo individuo e, di riflesso, sulla capacità di adattamento dell’uomo: lo farà attingendo agli aspetti biologici, psicologici e comportamentali e fornendo una sintesi degli studi che affrontano l’argomento.
«I cambiamenti globali in corso hanno risvolti sulla salute mentale di specie e un impatto sociale talora drammatico – sottolinea Elena Uber, che oltre a far parte del consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è a capo del Servizio dipendenze patologiche dell’Ausl di Piacenza -. È bene cercare di comprendere le ricadute trasversali dell’emergenza climatica e, come ente che ha deciso di seguire questi temi con la dovuta attenzione, siamo felici di poter offrire un approfondimento alla cittadinanza, ospitando il contributo di un esperto in materia».
PAOLO CIANCONI è medico psichiatra, psicoterapeuta e antropologo, Phd in Neuroscienze. Da oltre vent’anni lavora in qualità di psichiatra presso l’Istituto Regina Coeli di Roma. Formatore senior, svolge attività di ricerca e di docenza presso numerosi istituti, sulle tematiche della psichiatria clinica, della psicologia sociale, della devianza e della marginalità, dell’etnopsichiatria e della psicologia della postmodernità. Ha compiuto spedizioni di ricerca etnopsichiatrica in diverse realtà nazionali e internazionali nei luoghi a rischio di collasso culturale e di disgregazione identitaria, come riserve indio, favelas e barrios. È direttore scientifico del master di Etnopsichiatria e Piscologia della Migrazione dell’Istituto Beck di Roma e autore di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali.
Ha dato alle stampe Addio ai confini del mondo. Per orientarsi nel caos postmoderno (Franco Angeli Editore) e Le chiavi dell’orizzonte circolare. Territorio, mutazione, psicopatologia
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