Nuovi contagi da Covid19: dopo cinque settimane di crescita, il trend dei positivi a Piacenza subisce una battuta d’arresto. Il report settimanale pubblicato dall’Azienda Usl di Piacenza (https://www.covidpiacenza.it/situazione-covid-19-a-piacenza/) fa registrare un -8,5%. I nuovi contagi sono 1378; erano 1506 nei sette giorni precedenti.
La diminuzione dei casi è generalizzata: in Emilia-Romagna la media scende dell’0,8%, mentre in Lombardia del 3,2%; la media nazione si attesta a -5,9% Se però si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha un tasso di incidenza più basso rispetto alla Lombardia (485 a fronte di 548), decisamente inferiore alla media regionale (692) e a quella nazionale (709).
I tamponi effettuati la scorsa settimana sono stati 7962, dato appena inferiore ai 8.233 precedenti: scende anche la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti (dal 18,3% al 17,3%).
Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana ha permesso di far emergere34 nuove diagnosi tra gli ospiti e 11 fra gli operatori. Gli anziani sono in grande maggioranza asintomatici o paucisintomatici. La situazione è costantemente monitorata dall’Azienda, in stretto raccordo con le direzioni sanitarie delle strutture e in collaborazione con le Usca, che possono essere attivate in caso di necessità.
Un altro dato significativo riguarda le fasce d’età delle nuove diagnosi: “Mentre diminuiscono i contagi tra 0 e 18 anni e tra 19 e 40 – evidenzia Andrea Magnacavallo, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza – nelle persone di età superiore a 65 anni cogliamo un aumento dei casi, in particolare tra gli over80. È molto probabile che questa situazione sia dovuta al fatto che la popolazione più anziana è stata la prima ad aver ricevuto la terza dose di vaccino. È quindi presumibile che ora si sia ridotta l’efficacia della copertura vaccinale per questa fascia. Di contro, tra bambini, giovani e adulti, il virus ha circolato maggiormente negli ultimi mesi e probabilmente questi gruppi oggi risultano più immunizzati”.
Sulla base di queste considerazioni, il direttore generale Giuliana Bensa lancia un appello: “Abbiamo oggi a disposizione di tutti gli ultra 80enni e delle persone fragili tra i 60 e i 79 anni una nuova arma di difesa: la quarta dose di vaccino anti Covid19. La somministrazione nelle Rsa e nelle Cra sta già cominciando. È essenziale che le persone che possono sottoporsi a questo livello ulteriore di protezione non aspettino e vadano a fissare il loro appuntamento. Abbiamo mantenuto attivi cinque punti di somministrazione sul territorio proprio per favorire al massimo l’adesione di questa fascia della popolazione. Possiamo arrivare, su richiesta, anche per le persone impossibilitate a muoversi da casa per problemi di deambulazione. La lotta al virus non è finita, dobbiamo mettere in sicurezza i nostri anziani e le persone più fragili”.
La diminuzione dei casi positivi si ripercuote sul numero delle persone in isolamento, che passa da 2330 a 2054. Si conferma in riduzione, come già la scorsa settimana, il ricorso alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono 36,7, con 257 cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre: la settimana scorsa erano stati 293.
Al momento la situazione della rete ospedaliera è stazionaria, anche se alcuni indicatori sono in aumento. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid è di 9, a fronte dei 10 della settimana scorsa. Salgono invece i ricoveri. La media settimanale è di 126 casi contro i 95 della settimana precedente. In Terapia intensiva è ricoverato un paziente positivo, mentre la scorsa settimana non si registrava nessun caso. I decessi della settimana sono 7, tutti ultraottantenni.
“Sicuramente, come abbiamo già avuto modo di evidenziare – continua il direttore generale – i nuovi casi sono caratterizzati da una bassa intensità assistenziale ma siamo convinti che serva ancora la collaborazione di tutti per limitare la circolazione del virus. Manteniamo alta l’attenzione nei nostri comportamenti nella vita quotidiana, per preservare quella normalità di vita conquistata a così duro prezzo”.
Per quanto riguarda la vaccinazione, l’attività è stazionaria, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 915 somministrazioni. La percentuale dei vaccinati rispetto alla popolazione vaccinabile over 12 continua a rimanere attestata sul 90,3%.
Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali. Si segnala che dal 24 aprile le attività di vaccinazione a Bettola si sposteranno dalla Sala polivalente alla Casa della Salute.
Le sedute dedicate alla fascia 5-11 anni sono in programma il 19 aprile e 27 aprile, al mattino in Arsenale.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, sono previste due mattine di somministrazione il 19 e 27 aprile in Arsenale.
In riferimento alla IV dose, si ricorda che al momento la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. La quarta dose è riservata, come prevedono le direttive nazionali, a tre categorie: gli anziani dagli 80 anni in su, le persone tra i 60 e i 79 anni (quindi nati dal 1943 al 1962) se affette da specifiche patologie critiche indicate dal ministero della Salute, e infine gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa).
L’elenco delle patologie è consultabile su sito www.covidpiacenza.it
Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima. È escluso chi ha contratto l’infezione dopo la dose ‘booster’.
A Piacenza, per prenotare la quarta dose, il cittadino può:
– chiamare il numero 800.651.941
– rivolgersi a uno sportello Cup
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico
– andare in farmacia
Attualmente sono 1.546 i profughi per i quali è stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti). I tamponi eseguiti sono 1.175; 22 i positivi finora accertati. I profughi sono per la maggior parte donne (69%). Tra le classi d’età più rappresentate ci sono quella tra 19 e 49 anni (678) e i minori fino a 18 anni (672).
L’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini è collocato al Laboratorio Analisi dell’ospedale di Piacenza. Qui, in via Taverna 49, è attivo un CENTRO ACCOGLIENZA SANITARIA PROFUGHI provenienti dall’UCRAINA. Orari e giorni di apertura sono aggiornati sul sito www.ausl.pc.it
L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile le attività sanitarie dedicate a questa specifica utenza.
Dopo la registrazione della presenza in Questura, i profughi provenienti dall’Ucraina sono quindi invitati a recarsi nella stessa giornata (e comunque non oltre 48 ore) nel centro per una presa in carico dalpunto di vista sanitario. Alla fine del percorso, gli operatori rilasceranno il certificato necessario per la successiva richiesta del permesso di soggiorno. I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per gli adulti.
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