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Coronavirus, Venturi: “A Piacenza il supporto delle province meno colpite e il primo prototipo di ventilatore collegato a due pazienti”

Sergio Venturi, commissario all’emergenza sanitaria, ha incontrato virtualmente, in videoconferenza, il prefetto Maurizio Falco per comunicare alcune importanti novità che riguardano la nostra provincia. Innanzitutto all’azienda sanitaria locale piacentina saranno inviati nuovi medici e sarà indirizzato il supporto di province ancora poco colpite.

Province come Ferrara, ancora poco interessate all’emergenza, daranno il proprio contributo ai piacentini. Abbiamo aperto un bando per il reclutamento di medici da inviare a Piacenza. Inoltre abbiamo fornito un elenco dei neolaureati in Infermieristica nelle ultime due sessioni: sono molte centinaia di persone di cui abbiamo estremo bisogno e che hanno dato il loro consenso a essere chiamati e inviati nelle varie aziende sanitarie del territorio”.

“Ottime notizie anche per quanto riguarda l’impiego dei ventilatori. Il professore Marco Ranieri, direttore della Rianimazione di Bologna, ha avuto un’idea formidabile, ovvero provare collegare un respiratore a due pazienti. Un circuito ad hoc che possa ventilare due pazienti invece di uno solo: è stato sperimentato un prototipo e funziona. I primi due ordini arriveranno a Piacenza e Parma, le province che hanno maggiore necessità”.

Infine Venturi lancia una stoccata a coloro che non si arrendono all’idea di stare in casa.

“Voi sapete che a Piacenza in una giornata si sfiorano le 150 chiamate in urgenza per sospetto Covid-19? Sapete che in ogni ambulanza vi sono due o tre persone dedicate ad affrontare questa emergenza? E io sento ancora persone che si lamentano perché non possono fare una corsetta di qualche chilometro. Io davvero non posso credere che non ci si renda conto che se non assumiamo comportamenti responsabili mettiamo in ginocchio il sistema sanitario di questa regione. Questo è un elemento che dobbiamo capire tutti: se io mi ferisco un dito tagliando il pane, devo avere due timori prima di andare al pronto soccorso. Il primo: vado a rubare tempo a chi dedica le notti a curare persone che rischiano la vita. Secondo: il pronto soccorso non ha bisogno di essere intasato da queste tipologie di infortuni. Questo per dire che dobbiamo stare attenti tutti in questo momento”.

La nota della Regione

È il professor Marco Ranieri, ordinario dell’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, ad aver ideato insieme a dei colleghi lombardi un circuito in grado di collegare un solo respiratore per fornire ossigeno a due pazienti, anziché uno solo. Circuito poi realizzato da un’azienda di Mirandola, distretto biomedicale modenese, la Intersurgical.

“Una notizia che ci riempie di orgoglio- ha sottolineato il commissario per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, nel corso della consueta diretta sulla pagina Facebook della Regione Emilia-Romagna-. Un’impresa di Mirandola in sole 72 ore ha fornito il primo prototipo che è già stato testato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna: funziona, e nei prossimi giorni saremo in grado di fare gli ordinativi, destinando la strumentazione alle province più colpite dal virus. Una collaborazione straordinaria tra clinici e industria che metterà a disposizione del sistema sanitario un dispositivo preziosissimo in grado di raddoppiare i posti in terapia intensiva. Non solo, in questo modo daremo anche ad altri Paesi, che ci guardavano con scetticismo e che hanno avuto più tempo di noi per affrontare l’emergenza, un prodotto dell’ingegno della nostra comunità”.

Venturi ha poi affrontato il tema della refertazione dei tamponi: “Stiamo lavorando in queste ore a una rete regionale dei laboratori per non accumulare ritardi, fare statistiche più accurate e in questo modo poter verificare e intervenire tempestivamente su eventuali picchi di infezione in determinate zone del territorio, per impedire che si creino aree dove la proliferazione virale cresca senza controllo. Intanto siamo partiti con i test a tappeto per i dipendenti e gli operatori della sanità”.

“Stamattina in videoconferenza col prefetto di Piacenza e i sindaci del territorio- ha proseguito Venturi-, il presidente Bonaccini, il sottosegretario Baruffi e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Donini, hanno annunciato un bando di reclutamento straordinario di medici e infermieri per Piacenza, per cui già nei prossimi giorni medici e infermieri di zone della regione attualmente meno colpite dall’infezione si recheranno nel piacentino per dare il loro contributo. Inoltre, sono stati forniti – con il consenso dei diretti interessati – gli elenchi dei laureati in infermieristica degli ultimi due anni che saranno contattati direttamente dalle Aziende sanitarie per poter intervenire subito. Contiamo di fronteggiare la meglio questa situazione così delicata”.

Per quanto riguarda le Case protette, il commissario ha annunciato una direttiva ad hoc per fornire tutti i dispositivi di protezione individuale necessari e per l’isolamento immediato dei pazienti Covid positivi.

“Ancora oggi dobbiamo registrare un alto numero di decessi, 70 in più rispetto a ieri- ha sottolineato Venturi- un dolore incommensurabile. Siamo solidali con le famiglie abbracciando virtualmente tutti i loro cari. Di fronte a questi numeri dobbiamo capire che è il momento di un’assunzione di responsabilità individuale che ci coinvolge tutti. Mi appello anche ai datori di lavoro per chiedere loro di favorire il più possibile il lavoro da casa: favoriamolo dando degli obiettivi, siamo una regione all’avanguardia, dimostriamolo coi fatti”.

Quanto alla nuova ordinanza del presidente Bonaccini che chiude da oggi tutti i parchi e i giardini dell’Emilia-Romagna e limita le passeggiate e i giri in bicicletta, Venturi ha sottolineato come “a parte le persone che devono fare attività fisica quotidiana per problemi di salute, tutti gli altri devono fermarsi. Cosa deve succedere ancora perché ci si renda conto che è ridicolo chiedersi se si può o meno fare una corsetta? Dobbiamo tutti fare attenzione e non esporci a rischi inutili ed evitabili: i Pronto soccorso sono saturi per affrontare l’emergenza, non dobbiamo sovraccaricarli. Stiamo a casa per non mettere in ginocchio il nostro sistema sanitario”.

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