Piacenza è purtroppo teatro di questa durissima guerra al Covid 19. Tra i principali protagonisti già dalla prima ora di questa terribile pandemia, ci sono i volontari ed i dipendenti ANPAS della Regione Emilia Romagna, Coordinati nel settore Protezione Civile dal Piacentino Paolo Rebecchi.
“Teniamo presente che i nostri mezzi, solo per servizi legati al Covid 19, hanno percorso in poco più di un mese oltre 40 mila chilometri, quasi la circonferenza del pianeta Terra. Devo ringraziare i nostri volontari che non si sono mai nascosti e hanno fatto avere il massimo contributo”. Spiega Rebecchi.
“Un grande lavoro, un lavoro che ha fatto emergere la capacità di adattarsi e che ha visto gli operatori lavorare con la giusta preoccupazione ma senza mai tirarsi indietro. Esprimo la mia gratitudine da parte di tutti i professionisti dell’Ausl e di tutta la popolazione”. Così commenta Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Ausl.
Questa mattina, presso la sede di Via Emilia Parmense 19, da cui partono le ambulanze che intervengono sui sospetti contagi, ha fatto visita per fare il punto della situazione il Presidente Nazionale di ANPAS, il noto virologo Fabrizio Pregliasco, per fare il punto della situazione e portare un saluto simbolico a questo gruppo già elogiato dal Commissario della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi.
“Siamo in una situazione di riduzione della crescita. Con questi provvedimenti di distanziamento sociale siamo riusciti a ottenere ciò che volevamo. In altre parole quella che doveva essere una vetta, un picco, è diventata una collina. Una situazione che si protrarrà per un po’ di tempo, ma che ridurrà il numero dei contagi. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per vedere un’inversione di tendenza. Nel frattempo dobbiamo continuare a stringere i denti ed essere operativi. Permettere ai soggetti che hanno le prime avvisaglie di poter essere assistiti”.
Renzi ha rilasciato un’intervista al quotidiano Avvenire molto contestata. In sostanza esprime la necessità di iniziare a pensare alla riapertura di fabbriche e scuole.
“Renzi ha detto una cosa di per sè giusta, nel senso che la riapertura non sarà un ‘tutti al mare‘ da un momento all’altro. Sarà una riapertura molto graduale ed è giusto iniziare a pensare a come riaprire. Il fatto è che Renzi non ha dato la giusta tempistica, dando l’impressione che questa riapertura possa avvenire oggi o domani, e purtroppo non è così. Temiamo infatti che in futuro ci possa essere una seconda ondata, anche perché questo virus è davvero crudele: torneremo agli inizi di maggio o alla fine di aprile a una vita più regolare, però le nostre abitudini cambieranno e nei nostri pronto soccorso, insieme ai cerotti, dovremo tenere anche le mascherine e i disinfettanti”.
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