Coronavirus, morto uno dei due casi nel Padovano. Altri 15 casi in Lombardia

Adriano Trevisan

E’ morto uno dei due cittadini veneti ricoverati per contagio da Coronavirus. Il paziente, Adriano Trevisan, è morto a Schiavonia, aveva 78 anni ed era un muratore in pensione. L’uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato questa sera all’ospedale di Schiavonia (Padova), e non nell’ospedale del capoluogo euganeo, come riferito in un primo tempo. “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire” ha detto il governatore Luca Zaia. Oggi sono stati 18 i casi accertati in Italia, due in Veneto e 15 in Lombardia.

Due nuovi casi positivi a Piacenza

Cremona, nuovo caso

18 casi tra lombardia e Veneto, l’ultimo viene registrato a Cremona nella notte

Un nuovo caso di positività al coronavirus è stato registrato in Lombardia. E’ il 16/mo nella Regione e il 18/mo accertato in tutta Italia, compreso il 78enne morto ieri sera in Veneto. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, il nuovo positivo al virus è un paziente ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Cremona.

Anche a Cremona iniziano le prime avvisaglie di isolamento. In accordo con la Prefettura di Cremona, in via cautelativa e preventiva rispetto alla diffusione del Coronovaris sul nostro territorio, sabato le scuole di ogni ordine e grado della nostra città rimarranno chiuse. Lo comunica in una nota il Comune di Cremona, che sta valutando anche la sospensione degli eventi sportivi e delle manifestazioni legate al Carnevale.

“Siamo in stretto contatto con le autorità sanitarie e ci adoperiamo al massimo per tutelare la salute dei cittadini” fanno sapere dal Comune. “Resta valida la disposizione di Ats e Regione Lombardia per chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori per cui ha bisogno di una diagnosi di non recarsi al Pronto Soccorso, ma di rivolgersi al 112. Il numero verde 1500 è utile per approfondire informazioni e conoscere adeguati comportamenti preventivi diffusi dal Ministero”.

Anche l’istituto comprensivo Ugo Foscolo di Vescovato rimarrà chiuso nella giornata di sabato.

Conte: “Nessun allarme, attuiamo il piano”

Sui casi di coronavirus in Italia “eravamo preparati a questa evenienza, trattandosi di agenti virali facilmente trasmissibili. La popolazione non deve essere preoccupata, avevamo un piano e lo stiamo attuando”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte da Bruxelles. 

Luca Zaia, governatore del Veneto

“Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vò Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto ha detto Zaia – Non bisogna diffondere il panico ma prima regola è l’isolamento“. Il presidente del Veneto ha precisato che “hanno avuto contatti in loco, non sono andate in Cina, non sono il classico ‘caso sospetto'”. Ha poi concluso: “Lavoriamo anche sul fronte dell’eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l’entità del contagio”.

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In Lombardia risultano contagiati dal coronavirus il paziente 38enne, la moglie incinta, il figlio di un barista di Castiglione d’Adda, tre clienti del bar; sono inoltre risultate positive altre nove persone, fra cui 5 operatori sanitari e tre pazienti dell’ospedale di Codogno dove erano stati ricoverati i primi risultati contagiati.

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LE MISURE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Tutti i positivi lombardi, ad eccezione del 38enne grave, dovrebbero essere trasferiti all’ospedale ‘Sacco’, più attrezzato per i casi infettivi. Il ‘paziente zero’, l’uomo che avrebbe diffuso il contagio, sta bene ed è risultato negativo al controllo. Dieci i comuni del Lodigiano ‘isolati’, per un totale di 30 mila persone, i maggiori dei quali Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo dove sono stati chiusi scuole, uffici comunali e bar.

NELL’AZIENDA TRA I COLLEGHI DEL 38ENNE CONTAGIATO

La Regione ha invitato tutti gli abitanti a ‘restare a casa’. Annullate, ha spiegato il ministro Speranza, “tutte le manifestazioni pubbliche e le attività commerciali se non di prima necessità”, chiuse le aziende e sospese “le attività ludiche e sportive”. Chiuse scuole e asili. “Stiamo mettendo in isolamento circa 250 persone entrate in contatto con i contagiati e stiamo effettuando il tampone”, ha spiegato l’assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera. Tra questi 120 dipendenti dell’Unilever, l’azienda del presunto ‘paziente zero’ e 70 tra medici e infermieri. Per tutti è prevista una quarantena.

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Il primo contagiato è in condizioni gravi e il suo ricovero ha provocato la chiusura del pronto soccorso e di tutti gli ambulatori dell’ospedale di Codogno e una serie di accertamenti diagnostici su tutti i pazienti e il personale. In quarantena ‘volontaria’ l’infermiere che lo ha accolto al Pronto Soccorso. Il 15 febbraio si era presentato lamentando sintomi respiratori, ma è stato rimandato a casa. Poi l’aggravamento repentino e il nuovo ricovero, dove è emersa la circostanza dell’incontro con un collega di ritorno dalla Cina, il presunto ‘paziente indice’, al momento negativo al virus.

La Difesa ha individuato le strutture in Emilia Romagna e Lombardia che ospiteranno – così come accaduto al centro militare della Cecchignola – circa 200 persone che andranno in quarantena dopo i nuovi casi di contagio da Coronavirus. Si tratta di strutture alloggiative dell’esercito e dell’aeronautica. Una con oltre 130 posti a Piacenza, l’altra con 50-60 posti a Milano.

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Intanto, arrivano buone notizie dallo Spallanzani di Roma: il ricercatore italiano risultato positivo al coronavirus durante la quarantena alla Cecchignola “è praticamente guarito”: le condizioni sono ottime e, soprattutto, gli ultimi test hanno dato esito negativo. E stanno molto meglio anche i coniugi cinesi, soprattutto l’uomo, che ormai sono fuori pericolo.
Tutti negativi anche i sei casi ‘sospetti’ che erano stati sottoposti a test a Genova.

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