L’appartenenza, come sentimento trasversale a diversi ambiti, che ci unisce e ci identifica in un sistema di valori che si traduce in nuovi modelli di relazione sociale: questo il tema radicato e di estrema attualità che ha guidato la 14° edizione del Premio Coppa d’Oro, la manifestazione piacentina che da anni si pone come collettore di esperienze d’eccellenza del nostro territorio, di cui i Salumi Piacentini DOP e in particolare Coppa Piacentina DOP nel ruolo di riconosciuta ambasciatrice, rappresentano massima espressione valoriale, riconosciuta dal sistema delle certificazioni di qualità europea.
Ed è forte il senso di appartenenza che si lega alle tre produzioni della salumeria piacentina a marchio DOP, simbolo della lunga tradizione che caratterizza il territorio e portavoce dei valori che l’Europa promuove non solo in termini di qualità, ma anche sociali, culturali ed economici.
Il Convegno “Il Valore dell’Appartenenza. Viverlo e Diffonderlo”, cuore della manifestazione che si è svolta venerdì 18 marzo nella splendida cornice del Salone Monumentale di Palazzo Gotico rientra tra le azioni previste nel progetto “Europe, open air taste museum”, il progetto europeo di durata triennale promosso dal Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini e cofinanziato dall’Unione Europea volto alla valorizzazione e promozione delle nostre produzioni a denominazione di origine protetta nei paesi obiettivo Italia, Germania e Francia.
“Parlare di appartenenza ci è sembrato doveroso, in un momento di forte crisi che coinvolge tutti quanti
qual è la guerra in Ucraina” spiega il direttore del Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini Roberto Belli “la nostra città è l’unica provincia in Europa ad avere tre prodotti DOP. I rigorosi disciplinari attestano l’inscindibile legame con il territorio. Da qui il nostro senso di appartenenza che va oltre i confini
territoriali e ci inserisce nel riconosciuto sistema comunitario che identifica e tutela le migliori produzioni alimentari”.
Anche questa nuova edizione del Premio Coppa d’Oro ha visto il coinvolgimento di Istituzioni e
figure illustri, del calibro di Diego Canga Fano, Consigliere Principale della Commissione
Europea – Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale, il primo non italiano a ricevere il premio Coppa d’Oro.
“Il made in Italy è un marchio da preservare e da promuovere dando valore alle produzioni di qualità certificata” queste le parole del consigliere spagnolo che riconosce i meriti del nostro paese in termini di sicurezza e qualità alimentare e l’importanza di investire nella sostenibilità, “l’Emilia- Romagna è il cuore europeo dei prodotti DOP e IGP e Piacenza ne è degna espressione”.
Accanto a Diego Canga Fano, tra i premiati di questa edizione anche Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che riceve il premio dal Presidente del Consorzio Antonio Grossetti dedicandolo alle vittime della pandemia che in questi anni ha segnato nel profondo il nostro paese e non solo.
Il premio – una delle opere artistiche dall’artista Marisa Montesissa – è stato consegnato in via simbolica anche al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli e a due degni rappresentanti dell’eccellenza valoriale piacentina: lo chef stella Michelin 2021 Isa Mazzocchi e il campione olimpico di nuoto Giacomo Carini.
La tavola rotonda ha visto il contributo di figure di rilievo, moderate dal direttore Rai Emilia- Romagna Fabrizio Binacchi, che a diverso titolo hanno trattato il tema del valore dell’appartenenza nei diversi ambiti di competenza.
Dal valore culturale e non solo economico del cibo che ha segnato l’intervento dell’Assessore Agricoltura Regione Emilia- Romagna Alessio Mammi, al genius loci del gastrosofo e professore universitario Alex Revelli Sorini che ha sottolineato come “dietro ad una fetta di salume ci sia il lavoro di un’intera comunità” al contributo di Federica Argentati, Presidente del Distretto Agrumi di Sicilia e che presiede il comitato filiere della Consulta Nazionale distretti del Cibo.
La giornata è stata un’importante occasione per condividere un sistema di valori profondi, che trova nelle produzioni di qualità certificata, così come in tutte le altre espressioni di eccellenza che caratterizzano il nostro territorio una leva importante per farci sentire parte di qualcosa che definisce la nostra identità, non solo come singoli ma come comunità consapevole e unita nel rispetto di ciò che ci caratterizza e ci rende unici.
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