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Cooperativa San Martino le sfide del passato pianificando il futuro – AUDIO

Cooperativa San Martino nata nel 1986 opera sul nostro territorio da quasi 40 anni e avvicinandoci alle fine del 2023 abbiamo fatto una chiacchierata con il Presidente Mario Spezia tracciando un bilancio e approfondendo il tema della cooperazione.

Nella tessitura sociale delle comunità, un elemento essenziale risiede nella forza della cooperazione. Laddove singoli individui uniscono le proprie risorse, competenze e visioni per perseguire obiettivi condivisi, sorge un tessuto sociale più solido e resiliente.

Cooperativa San Martino come strumento di aggregazione e impatto sociale

Direi che la scelta di avviare un’impresa in forma di cooperativa piuttosto che in altre soluzioni possibili spiega il Presidente della Cooperativa San Martino Mario Speziaè un’opzione decisa in tante nostre attività che ha avvicinato persone che credono nel sistema dell’aggregazione, persone che stando insieme costruiscono il domani e quindi una comunità di persone che è la cooperativa che cresce e aiuta nella crescita il sistema nella quale vive”. “La nostra dimensione di persone, insomma, impegnate a dare una mano alla sviluppo della comunità nella quale vivono”.

Cooperativa San Martino le sfide affrontate e vinte e i progetti di domani

La Cooperativa San Martino è nata nel 1986 si sta avvicinando il traguardo dei 40 anni – racconta Mario Spezia – mi capita spesso di sentir dire che una volta le cose andavano meglio, purtroppo, in realtà, una volta le cose andavano peggio, nel senso che l’unica cosa positiva è che chi lo afferma era giovane e aveva sicuramente un punto di vista sul futuro molto diverso”.

Audio intervista a Mario Spezia presidente Cooperativa San Martino

“La realtà una volta era durissima. La Cooperativa San Martino, in quegli anni nasceva in un situazione in cui le società di servizi facevano i loro primi passi, erano una novità, con un montagna di problematiche burocratiche da risolvere. Siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli proprio grazie al lavoro di un gruppo di persone che avevano affiatamento, gli stessi ideali, gli stessi obbiettivi e la voglia di stare insieme. Come accade nelle famiglie che si compattano nei momenti di difficoltà e risolvono le difficoltà insieme, così è successo per la nostra cooperativa”.

Cooperativa San Martino verso il futuro

Credo che il domani del mondo del lavoro sia molto diverso dall’odierno e dal passato – ancora Spezia – sarà un mondo del lavoro composto da persone che vogliono essere i gestori della propria attività, che vogliono essere in prima persona ad avere in mano il proprio destino della propria vita e del proprio lavoro. Questo tipo di sistema è la cooperazione. La cooperazione ha un brillante avvenire oltre ad avere un passato importante. Nata alla fine dell’ottocento, quando in una situazione sociale senza riferimenti, serviva a dare risposte nei bisogni che erano totali, di qualsiasi tipo”.

La cooperazione del domani è quella che affrontera nel sfide del lavoro aggregando quelle persone che avranno voglia di partecipare al lavoro in prima persona mettendoci, qualità, voglia di fare e intraprendenza. Quindi un futuro molto positivo perchè si tratta di uno strumento di grande attualità”.

I pregiudizi

Intanto va ribadito che noi viviamo di luoghi comunidice Mario Spezia – basta guardare le percentuali di fallimento delle cooperative e quelle delle società Srl oppure Spa, nessuno mette mai in risalto il fallimento di quest’ultime. Le cooperative sono oramai diventate sinonimo di qualcosa di poco limpido, di truffaldino. Abbiamo perso il senso dell’aggregazione, noi viviamo un una società, quella italiana, che dopo la guerra si è ripresa proprio con l’aiuto del sistema associativo, poi il processo si è interrotto per il benessere che ci ha portato a disinteressarci del prossimo”.

Il sistema cooperativo è visto come elemento anche ideologico, senza tenere in considerazione le enormi potenzialità e le opportunità che offre. A livello percentuale, la crisi della cooperazione, è messa meglio delle società commerciali, poi senza dubbio, la cooperazione si porta dietro dei vantaggi, è infatti uno strumento di impresa riconosciuto in Italia dalla Costituzione, una cosa che non esiste nel resto del mondo”.

Nel mondo delle cooperative, la linea che separa le realtà etiche e sostenibili da quelle che traggono vantaggio dalla truffa e lo sfruttamento dei lavoratori è sottile e cruciale. Mentre alcune cooperative incarnano valori di solidarietà, equità epartecipazione, altre celano pratiche discutibili dietro un’apparente facciata di giustizia sociale.

Chi si è approfittato

Considerando le agevolazioni di cui godono le cooperative senza dubbio c’è stato chi se ne è approfittato – segnala Spezia – ma si tratta di un passato già finito, perchè anche nel mondo della logistica le cose sono cambiate. Ora le cooperative hanno un sistema di gestione molto complesso, ad esempio è obbligata ad avere minimo tre amministratori, non esiste l’amministratore unico, deve avere il collegio dei revisori e quello sindacale. E’ soggetta alle revisioni periodiche da parte dello stato, basta in alternativa fare un Srl per sparire senza aver fatto adempimenti regolari”.

Cooperativa San Martino guarda con interesse ai giovani

Io all’interno della Cooperativa San Martino presiedo – precisa Maria Spezia – La struttura dirigenziale è costituita da giovani cresciuti all’interno della cooperativa, sono la nostra forza. Va sottolineato che le cooperative non hanno un padrone, quelle false si, noi abbiamo un gruppo dirigenti. I migliori vanno avanti, alcuni giovani arrivati dopo di noi, anche noi siamo stati giovani, oggi hanno figure dirigenziali basti pensare che abbiamo il direttore generale, Paolo Rebecchi, che ha 43 anni, quale altra azienda piacentina con il fatturato della San Martino ha una figura come questa così giovane?”.

Il futuro delle cooperative dipende dalla capacità di riconoscere e promuovere le buone pratiche. Promuovere la trasparenza, l’equità e la responsabilità sociale è fondamentale per sostenere le cooperative che realmente servono il bene comune. Le autorità competenti, insieme alla società civile, devono essere vigili nell’individuare e combattere le pratiche sleali per proteggere i lavoratori e preservare l’integrità del concetto di cooperazione. In conclusione, la differenza tra cooperative etiche e ingannevoli risiede nella pratica di valori autentici contro l’inganno mascherato da ideali nobili. In questo modo si potrà preservare l’essenza della cooperazione, garantendo equità e giustizia per tutti i loro membri.

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