“Stiamo lavorando per rilanciare questo territorio ferito. In questo senso stiamo approntando un cospicuo piano di investimenti”. Così il premier Giuseppe Conte ha parlato in occasione della sua visita a Piacenza. Il primo ministro, accompagnato dal ministro piacentino Paola De Micheli, ha incontrato il prefetto Maurizio Falco, il sindaco e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, il direttore dell’Ausl, Luca Baldino. “Abbiamo la consapevolezza che stiamo affrontando un rischio calcolato. Anche a Piacenza tanti cittadini torneranno al lavoro: abbiamo un piano nazionale ma strutturato in base alle situazioni territorialmente circoscritte“.
“Voglio rassicurare i piacentini, una popolazione che ha sofferto tanto e che è ancora sotto shock per i tanti decessi. In vista della fase 2 stiamo predisponendo un sistema di monitoraggio efficace che ci consentirà di intervenire prontamente nel momento in cui la curva epidemiologica dovesse risalire. Un flusso di informazioni che sarà aggiornato quotidianamente e che ci permetterà di valutare quando la soglia di criticità dovesse divenire insostenibile”.
Il nuovo ospedale a prova di epidemia
“Accelerare sulla progettazione e costruzione del nuovo ospedale. La nuova struttura sarà pensata per far fronte in futuro a nuove ed eventuali pandemie o epidemie gravi. Inoltre sono confermati interventi sulle altre strutture sanitarie”. E’ una delle principali novità emerse dopo la visita del premier Giuseppe Conte a Piacenza e spiegata nel dettaglio da Stefano Bonaccini.
Inoltre il governo, su richiesta della Regione, valuterà l’idea di introdurre nuovi servizi socio assistenziali nell’ex ospedale militare.
Cosa avverrà dopo il 4 maggio
Inoltre il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha parlato di ciò che avverrà dal 4 maggio. “Rimini e Piacenza erano le uniche due province in Italia a essere sottoposti a maggiori restrizioni. Da ieri Rimini, ma anche il comune di Medicina, sono fuori dalle restrizioni: puntiamo a far uscire anche Piacenza a partire dal 4 maggio. Ma lo vedremo insieme ai sindaci del territorio”.
“La Fase 2 rappresenta un rischio calcolato che abbiamo programmato pensando alla sicurezza delle persone. Qui a Piacenza siamo stati colpiti anche personalmente in maniera molto profonda, quasi tutti noi abbiamo perso un conoscente e il governo c’è sempre stato. Abbiamo scelto di presentarci fisicamente solo oggi per non essere d’intralcio agli operatori: però ci siamo sempre stati. Non siamo fuori dalla situazione di contagio, per questo siamo prudenti ma allo stesso tempo decisi a permettere alle persone di lavorare in sicurezza”. Questo il commento di Paola De Micheli.
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