ARPAE ha introdotto un nuovo sistema di regolazione dei prelievi in situazioni di scarsità idrica cercando di superare i meccanismi delle ordinanze vincolistiche che fino allo scorso anno venivano emanate al generarsi delle situazioni di scarsità. Sul tema interviene il Consorzio di Bonifica.
Il vecchio meccanismo che si intenderebbe superare risultava molto rigido e complesso mentre la nuova procedura prevede automatismi in funzione di due aggiornamenti settimanali relativi alle condizioni idrologica e meteorica che pertanto dovrebbero rendere più semplice i funzionamenti intermittenti dell’applicazione del blocco delle derivazioni irrigue.
L’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po il 9 luglio 2021 ha riunito l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici e ha registrato alcune situazioni di crisi idrica nella regione Emilia Romagna che interessano quasi tutti i sistemi irrigui alimentati dai torrenti appenninici che ormai hanno portate che non rendono possibile proseguire le attività irrigue.
Dopo l’incontro dell’Osservatorio la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha assunto la deliberazione n. 1111 il 12 luglio 2021 dichiarando lo stato di severità idrica e aprendo alla possibilità per i territori che ricadono nelle “zone rosse” di chiedere deroghe all’applicazione temporanea del DMV.
Infatti questa situazione regionale rischia di interrompere l’irrigazione proprio nel momento in cui la domanda di acqua delle colture raggiunge i massimi picchi e, in assenza di acqua, tutti i prodotti da mandare a maturazione e raccolta rischiano di andare persi con ingenti danni economici.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza, assieme agli altri Consorzi dell’Emilia Romagna, negli ultimi giorni ha partecipato a tutti questi incontri e ha posto sui diversi tavoli la richiesta che il sistema di programmazione e di controllo degli usi dell’acqua comprenda la gravità della situazione e la necessità di operare a breve per scongiurare i rischi della siccità.
Quest’anno la condizione sia meteorica sia di maturazione dei prodotti unita alle alte temperature ha richiesto che l’erogazione dal Brugneto per la val Trebbia iniziasse con tre settimane d’anticipo rispetto agli anni scorsi così come dalle due dighe del Molato e di Mignano per la val Tidone e la val d’Arda i rilasci all’inizio di giugno sono stati effettuati con portate ingenti molto superiori a quelli normali degli anni passati.
Il Consorzio ha quindi avviato le pratiche per la richiesta di deroga dall’applicazione del DMV almeno fino al ristabilirsi delle condizioni normali così come ha chiesto che dal Brugneto siano rilasciati ulteriori volumi d’acqua rispetto ai 3,5 milioni di metri cubi concessi dal 25 giugno ad oggi facendosi anche portavoce delle richieste del settore agricolo il quale ha già portato all’attenzione pubblica la severità della situazione.
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