Una lista unitaria che riunisce tutte le organizzazioni datoriali della provincia come premessa fondamentale per perseguire il bene dell’intera collettività: è “Acqua Amica”, la lista presentata da Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop Emilia Ovest, Libera Artigiani e Upa Federimpresa per le elezioni di rinnovo degli organi del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
La lista “Acqua Amica” si pone in una prospettiva di continuità con l’operato fattivo che ha caratterizzato l’amministrazione precedente, capace di far fruttare positivamente i finanziamenti nazionali in modo tale da creare valore aggiunto per tutto il territorio e tutte le Amministrazioni Locali. I contributi consortili, infatti, sono sempre stati gestiti in modo tale da moltiplicarne il valore a vantaggio dell’intera collettività. Solo negli ultimi 18 mesi, si tratta di oltre 60 milioni di euro di investimenti, che hanno moltiplicato per sei la contribuzione dei cittadini. A ciò si aggiunge un’intensa attività di progettazione da parte degli uffici, che in vista del programma Next Generation EU hanno presentato progetti per oltre 100 milioni di euro.
Il Consorzio di Bonifica può sembrare un ente molto settoriale, ma i servizi che fornisce, in realtà, generano quotidianamente un impatto positivo su tutta la comunità: cittadini, imprese ed enti pubblici. Il Consorzio si occupa di tutelare, conservare e gestire le acque, garantendo la sicurezza idraulica del territorio e quindi la salvaguardia di abitazioni, esercizi commerciali, capannoni e campi coltivati dagli allagamenti che possono essere provocati da precipitazioni intense e da esondazioni di fiumi e canali.
Una gestione attenta e consapevole della risorsa idrica, lungi dall’essere una questione puramente tecnica, consente di creare valore aggiunto su tutto il territorio provinciale attraverso interventi in cui si integrano sicurezza idraulica, salvaguardia e valorizzazione del territorio, sviluppo di un’agricoltura di qualità e difesa dell’ambiente. Il Consorzio si configura quindi come strumento privilegiato di sviluppo per l’intera comunità, sia in ambito rurale che nelle aree urbanizzate. Chi abita in città, ad esempio, potrebbe non sapere che la difesa idraulica è garantita proprio dagli impianti idrovori e dalla cassa di espansione gestiti con grande cura dal Consorzio di Bonifica, che li utilizza per immettere l’acqua in eccesso nel fiume Po. I canali diversivi di Ovest e di Est, invece, raccolgono l’acqua piovana proveniente dalle colline, che altrimenti allagherebbe la città.
All’estremo opposto del nostro territorio c’è la montagna: anche qui il Consorzio si dimostra un ente di fondamentale importanza. Il Consorzio di Bonifica gestisce, nel Comprensorio montano, 47 acquedotti rurali, per un totale di circa 300 km di tubazioni a servizio di diverse località rurali dislocate nella quasi totalità dei comuni appartenenti al comprensorio montano. La popolazione servita dalla rete acquedottistica consortile è stimata in circa 3000 unità, oltre a diverse aziende agricole. Il Consorzio ha inoltre in gestione una rete di strade per un totale di circa 125 chilometri.
Il Consorzio di Bonifica negli ultimi anni si è sempre rivelato attento interprete delle esigenze di tutte le realtà che contraddistinguono il territorio piacentino, proponendosi come punto di riferimento e presenza indispensabile a livello provinciale, in grado di coltivare elementi nuovi di progettualità e relazionalità con il territorio a beneficio dell’intera comunità di Piacenza.
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