Confindustria: “Rischio recessione concreto, servono misure straordinarie e coordinate con l’Europa” – AUDIO

“I nostri imprenditori, fin dal primo momento, hanno messo al primo posto la salute. Anche per questo molte aziende stanno rallentando, hanno già rallentato oppure si sono già fermate”. Attilia Jesini, vicedirettore di Confindustria, traccia il profilo del comparto economico provinciale alla luce dell’emergenza legata al Coronavirus. Il primo pensiero di Jesini va pero a Cesare Betti, storico direttore dell’associazione che proprio a causa del Covid-19 ha perso la vita alcuni giorni fa.

“Lascerà un vuoto enorme, una grande perdita che ci ha segnato tantissimo. Un amico, un maestro e un grande direttore. Lo ricorderemo sempre”.

“La situazione per le nostre imprese è sempre più complicata. Fin dalla prima manifestazione del virus in Cina abbiamo avuto gravi difficoltà essendo il paese orientale uno dei mercati principali, in particolare per la meccanica. Il rischio di finire in recessione oggi è molto alto dal momento che si tratta di una pandemia che coinvolge tutto il mondo”.

“La Cassa integrazione è una misura giusta ma non sarà sufficiente ad affrontare questa crisi. Attendiamo di vedere cosa il nostro governo riuscirà a fare, anche insieme all’Europa, perché si tratta di una crisi molto più grave rispetto al 2008 e richiede misure straordinarie e coordinate”.

Molte aziende hanno necessità di proseguire l’attività ma non hanno dispositivi di sicurezza e saranno costrette a interrompere l’operatività

“La speranza è che siano in arrivo anche per le aziende nuovi dispositivi di protezione individuale. Un problema particolare riguarda i cantieri edili dove è complicato mantenere le distanze di un metro, sanificare: il decreto in questo settore è molto più complicato da rispettare. In particolare per i cantieri pubblici: ci sono contratti da rispettare e penali da pagare. In queste ore il ministro Paola De Micheli sta studiando un decreto che parrebbe andare in questa direzione”.

“Le nostre aziende si sono attivate per supportare il sistema sanitario piacentino. Ad oggi le aziende iscritte a Confindustria hanno superato oltre 500 mila euro di donazioni per l’Ausl di Piacenza”.

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