Tensione nel corso della conferenza Socio Sanitaria di questa mattina. Alcuni sindaci presenti all’assemblea hanno abbandonato la sede della Provincia. Una seduta finalizzata a eleggere il nuovo presidente e il relativo organico. Ma la seduta non è praticamente iniziata. “No alla logica spartitoria del centro destra” si legge in una nota inviata dai sindaci che hanno abbandonato palazzo Garibaldi.
“È una vergogna che il centrodestra piacentino segua solo logiche spartitorie interne su un tema così sensibile come la gestione delle politiche socio-sanitarie; un fatto ancor più grave se si considerano le partite rilevanti in corso a partire dall’ospedale. La loro proposta era di un Ufficio di Presidenza elefantiaco; un ufficio composto da 14 componenti e addirittura 4 vice presidenti, 2 in più di quanto prevede lo statuto della Conferenza già modificato nel 2016. E tutti della loro parte parte politica.
Al contrario, in Conferenza Territoriale Socio Sanitaria il Presidente si è sempre scelto all’unanimità in quanto rappresenta l’intero territorio provinciale; e l’Ufficio di Presidenza è composto non solo in base alle appartenenze politiche, ma mettendo al centro la rappresentanza territoriale di vallata. Come anche la priorità di garantire la presenza dei presidi ospedalieri e le necessità del territorio.
La situazione che si è verificata oggi riprone le fratture nel centrodestra che si erano evidenziate già 5 anni fa. Allora si era proposto alla sindaca di Castel San Giovanni di assumere la presidenza della Conferenza; ma viste le criticità da affrontare – a partire dalle decisioni sul futuro dell’ospedale di Castel San Giovanni – aveva declinato l’offerta; dichiarando di volersi tenere le mani libere su ogni scelta. Solo la disponibilità ad assumere l’incarico da parte del sindaco di Gragnano Patrizia Calza aveva permesso di risolvere l’empasse; a lei ribadiamo il nostro grazie per il prezioso lavoro svolto in questi anni.
Oggi si conferma che quando il centro destra è chiamato ad assumersi le sue responsabilità, non trova la quadra e pensa solo a una logica spartitoria: è vergognoso che i sindaci siano condizionati da segretari dei partiti che fanno l’interesse delle loro forze politiche e non dei cittadini. Rispettiamo al mittente le accuse della Fontana: la nostra scelta deriva dal confronto diretto di stamattina tra tutti i primi cittadini che non hanno condiviso la logica spartitoria del centro destra”.
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