Introdurre la cedolare secca per le locazioni commerciali, prevedere per tutto il 2021 il credito d’imposta per i canoni di locazione commerciale e degli affitti d’azienda ed eliminare finalmente anche nelle locazioni ad uso diverso dall’abitativo la tassazione sui canoni non percepiti. Sono queste le richieste avanzate, congiuntamente, da Confcommercio Piacenza e Confedilizia Piacenza sulla base delle rispettive esperienze maturate sino ad oggi e in considerazione della grave situazione di difficoltà economica in cui si sono venuti a trovare proprietari di immobili ed imprese a causa dell’emergenza sanitaria in atto.
Come prima cosa va segnalato che nella Legge di Bilancio 2021 non c’è la cedolare secca per gli affitti commerciali. Un vuoto che non è certo passato inosservato, visti la situazione ed i contraccolpi sull’economia causati dal coronavirus, soprattutto nel comparto commerciale, per negozi, ristoranti e bar, che stanno subendo una crisi devastante. Questa misura, che è rimasta in vigore solo per l’anno 2019, è invece assolutamente necessaria, sia nell’interesse dei proprietari che dei conduttori, oggi più che mai. La sua introduzione stabile, e senza le limitazioni previste in precedenza (su metratura massima, categoria catastale, ecc…), consentirebbe di ridurre il peso fiscale sugli affitti dei negozi, delle altre attività commerciali e turistiche e degli uffici, con indubbi vantaggi per tutte le parti interessate. E i benefici che tale misura ha portato nelle locazioni abitative sono sotto gli occhi di tutti.
Altra cosa urgente da implementare ed allargare è il credito d’imposta sugli affitti commerciali, una misura che è stata molto apprezzata dai commercianti e dai proprietari nella prima fase della legislazione fiscale d’urgenza conseguente alla pandemia, ma che al momento, per il 2021, è stata riproposta solo per alcune limitate categorie (imprese turistico-ricettive e agenzie viaggio). Considerata la fase emergenziale che stiamo vivendo, si potrebbe anche pensare ad elevare la percentuale del credito d’imposta al 100%, quindi canone interamente a carico dello Stato, estendendo la misura a tutte le attività commerciali che hanno subito una perdita di fatturato superiore al 30%.
Da ultimo è necessario provvedere a rimediare legislativamente ad una situazione obiettivamente paradossale, e cioè quella rappresentata dal fatto che i canoni di locazione relativi ai contratti ad uso diverso dall’abitativo sono soggetti a tassazione anche quando non vengono percepiti. Una cosa che era già ingiusta prima e che oggi, con l’aggravarsi della crisi dovuta alla pandemia, lo è in misura ancora maggiore.
Confcommercio Piacenza e Confedilizia Piacenza auspicano, quindi, che le misure rappresentate vengano inserite in uno dei prossimi provvedimenti che saranno emanati dal Governo per fronteggiare la grave crisi economica e sociale derivante dall’emergenza sanitaria da Covid-19.
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