Una contrapposizione totale, senza se e senza ma, alla proposta di direttiva sulle case green votata di recente dal Parlamento europeo, quella uscita dalla partecipata conferenza che si è tenuta nella Sala meeting dell’Hotel Ovest di via Primo Maggio a Piacenza. Un incontro organizzato, in collaborazione con Confedilizia Piacenza, da Lega e Identità e Democrazia, il Gruppo presieduto dall’europarlamentare Marco Zanni, al tavolo dei relatori insieme al presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Moderato dal giornalista Stefano Pancini, l’approfondimento su questo tema di grande attualità è stato preceduto dagli interventi di saluto del segretario provinciale della Lega Luca Zandonella, del presidente di Confedilizia Piacenza Antonino Coppolino e della senatrice del Carroccio Elena Murelli.
L’avv. Spaziani Testa ha esordito raccomandando che non passi l’idea che siccome l’Ue ha approvato un testo, allora tutto è concluso. «La proposta di direttiva – ha spiegato – deve avere un seguito, dove ad entrare in gioco saranno i governi. Come Confedilizia, continueremo a chiedere al governo italiano di opporsi con forza. Ci conforta che anche negli ultimi interventi alla Camera e al Senato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia ribadito la contrarietà al provvedimento case green». Quello che l’Associazione dei proprietari di immobili considera «inaccettabile», è che l’Europa non indichi obiettivi e indirizzi ma imponga: «Diciamo sì al miglioramento dell’ambiente – ha rimarcato il presidente di Confedilizia – ma non inseguito attraverso imposizioni».
La proposta di direttiva stabilisce che gli immobili nuovi e quelli esistenti, pubblici e privati (con le dovute eccezioni) debbano raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Livelli di efficientamento energetico che si possono raggiungere con interventi cosiddetti minori, come il cambio degli infissi, e/o azioni molto più onerose, come il cappotto termico. «E’ chiaro ed evidente – ha osservato l’avv. Spaziani Testa – che parliamo di spese che bene che vada si aggirerebbero su alcune decine di migliaia di euro». Il presidente di Confedilizia ha quindi ricordato come la contrarietà al provvedimento sia partita già nel 2021 e proseguita negli anni successivi: «E non si fermerà – ha aggiunto – anche se ad essere colpito fosse un solo immobile (in realtà verrebbero coinvolti in Italia 3 milioni di edifici, che corrispondono a circa 9-10 milioni di unità immobiliari), perché quello che contestiamo è il principio».
L’on. Zanni è partito da alcuni numeri per dimostrare che dell’argomento non ci sarebbe neanche da discutere (lo stesso avv. Spaziani Testa ha successivamente definito «deprimente» il doverne parlare): «La direttiva case green – ha argomentato l’esponente della Lega – è un tassello del green deal europeo, che si è posto l’obiettivo di tagliare le emissioni di CO2. Bene, sapete quanto pesa l’Europa nelle emissioni di CO2 mondiali? L’8 per cento. Se aggiungete che, come ci ha spiegato il presidente di Confedilizia, l’incidenza degli immobili europei sul mondo intero è meno dell’1 per cento, arriviamo alla conclusione che anche se tornassimo a vivere nelle caverne, il mondo rimarrebbe inquinato».
«Questo provvedimento è una follia – ha rincarato l’on. Zanni – e chi lo ha proposto non è razionale. E’ assolutamente necessario contestarne il principio, altrimenti tutto diventa attaccabile. Siamo di fronte a una direttiva totalmente illiberale ed è purtroppo una delle tante prodotte da un’Europa dove prevale il dirigismo, un’Europa che ha tradito i principi dei padri fondatori». Il presidente di Identità e Democrazia ha poi ricordato come la casa rimanga «il bene rifugio per eccellenza» in Italia, il Paese con la più alta percentuale di proprietari. «Una cosa che in Europa dà fastidio. L’attacco alla casa è insito nell’ideologia “bruxellese”», ha proseguito l’on. Zanni che ha garantito l’appoggio della Lega al Governo per smontare la direttiva e ha auspicato il ricorso al diritto di veto perché, ha chiosato, «il provvedimento non deve passare».
Il presidente di Confedilizia Spaziani Testa ha a sua volta segnalato l’uscita allo scoperto dell’Abi-Associazione bancaria italiana contro una direttiva che può danneggiare anche le banche (presente in sala, in rappresentanza della Banca di Piacenza, il dott. Riccardo Ronca), a causa del deprezzamento del valore degli immobili (dati in garanzia agli Istituti di credito per ottenere finanziamenti) che il provvedimento porta con sé. L’illustre ospite ha anche fatto presente un altro rischio che si corre: «Il prediligere interventi di efficientamento energetico può far scivolare in secondo piano quelli di miglioramento sismico degli edifici, un problema enorme vista la conformazione del nostro territorio».
Nel ribadire «devastante» l’effetto che avrà la direttiva case green qualora venisse applicata, l’avv. Spaziani Testa ha concluso l’incontro compiacendosi della previsione espressa dall’on. Zanni, rispetto alla possibilità che questa odiosa bozza di direttiva venga stoppata.
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