Si torna a parlare della trasformazione e riqualificazione del comparto Consorzio Agrario di Piacenza ed ex mercato ortofrutticolo in località Molini degli Orti. Un progetto di riqualificazione di cui si discute da anni e che oggi vede applicata una modifica sostanziale al progetto originario. Proprio di queste modifiche si è discusso in consiglio comunale. A illustrare i cambiamenti è stata Adriana Fantini, assessore all’Urbanistica.
IL NUOVO PROGETTO
“L’impegno è di ridimensionare la quota di attività commerciali prevista dall’ultima versione del progetto compatibilmente con la sostenibilità finanziaria. In prima battuta, dopo progressive fasi di studio del tracciato, si è adeguato il terminal sud rispetto all’area del nuovo ospedale. Successivamente si è valutata la possibilità, che si è ritenuto di proporre al Ministero, di una ricollocazione della stazione di ricarica bus elettrici in altra posizione. Localizzazione iniziale del parkbus che era in viale Sant’Ambrogio, ma si è ritenuto più idoneo spostarla nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo per preservare la capacità di posti auto utilizzati prioritariamente dai pendolari. Il nuovo accordo quindi precisa che il parcheggio non sarà più eseguito dal soggetto attuatore, togliendolo tra i suoi obblighi”.
I parcheggi
“Si precisa a questo riguardo che la copertura finanziaria di queste opere erano configurate come anticipazioni a scomputo sul contributo di costruzione e ad oggi sono state accertate le spese relative alle opere di demolizione e ripulitura dell’area che sono state eseguite. L’area dell’ex mercato ortofrutticolo torna quindi nella disponibilità del Comune per realizzare con copertura del bando ministeriale DRT la stazione di ricarica e un numero di parcheggi che resteranno disponibili e le correlate opere di collegamento viabilistico”.
“Un’ulteriore modifica riguarda invece l’introduzione di nuove funzioni. Il dialogo con la proprietà si è mosso nella direzione di allineare la sostenibilità economica dell’intervento di rigenerazione urbana alle rinnovate esigenze e sensibilità anche tenendo conto del voto della mozione in questo Consiglio Comunale. Per questo si è proposto di aprire anche a nuovi usi alternativi più attuali e ugualmente remunerativi per il proponente. In sintesi, le funzioni inserite sono produttive artigianali, attrezzature sanitarie assistenziali, sedi istituzionali, universitarie, ricreative, sportive, scolastiche e di ricerca. Fatto salvo il residenziale speciale, tutte le altre costruzioni possono caratterizzarsi con le nuove funzioni introdotte”.
“Sarà preclusa l’insediabilità di strutture di deposito, magazzinaggio, logistica, industria ad alto impatto ambientale e di tipo insalubre ad alta rotazione di mezzi pesanti. Il residenziale resta identificato come residenza speciale, come nel precedente accordo. Resta una leva prioritaria, infatti, far crescere la città e di conseguenza garantire gli attuali livelli di welfare, ma serve accordare domanda e offerta. È necessario mettere sul mercato prodotti edilizi rispondenti alle necessità attuali, rispondere alla domanda di mercato di oggi che esprime un bisogno di locazione, social housing e residenze universitarie”.
IL CENTRODESTRA
Il centrodestra non ha partecipato al voto, le motivazioni nelle parole di Patrizia Barbieri, che punta il dito contro la mancata partecipazione alla stesura di queste modifiche.
“Voi avete operato e state operando delle scelte che non ci sono state rese note nel loro percorso, nella loro evoluzione. Io non sono assolutamente in grado di sapere oggi, così come il mio gruppo, se vedere lì la stazione sia effettivamente la scelta ottimale. Non abbiamo avuto una risultanza, non abbiamo avuto un approfondimento, ce lo dite voi, ma per il resto altri elementi non ci sono”.
ALTERNATIVA PER PIACENZA
Luigi Rabuffi, di Alternativa Per Piacenza, sottolinea la stessa problematica.
“Di per sé non è un’operazione sbagliata nel momento in cui si va a migliorare questa parte di città, però devo dire che per quello che ci riguarda noi avremmo preferito poter discutere del nuovo progetto del Consorzio Agrario, magari all’interno del Pug, prossimamente. Invece così noi di fatto trasferiamo nel Pug quello che oggi viene deciso, perché è così che sta scritto nelle carte. Buttiamo la palla in avanti e speriamo che chi la raccoglie, chi la raccoglierà, possa in qualche modo dare soddisfazione alla nostra comunità e non soltanto a sé stesso e ai propri obiettivi che sono nobili, che sono giusti perché il privato fa il privato e lo fa molto bene. Noi rappresentiamo i cittadini di Piacenza quindi l’ideale sarebbe stato poterne ragionare nella sede opportuna, ribadisco, il Pug”.
Al termine della discussione lo schema di accordo è stato approvato con 17 voti favorevoli e 10 astenuti/non votanti.
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