Comitato Difesa Salute in Val d’Arda sulla chiusura del Punto di Primo Intervento (ex Pronto soccorso) dell’ospedale della val d’Arda ha sollevato diverse proteste anche tra gli utenti della vallata, anche alla luce delle diverse vicissitudini che hanno toccato il sistema sanitario della valle (e non solo) negli ultimi 20 anni.
Durante l’assemblea pubblica che si è tenuta nei giorni scorsi a Morfasso, con la presenza di decine di persone provenienti da diversi comuni della val d’Arda e di alcuni amministratori pubblici, presentata una relazione tecnica che illustra la situazione complessiva del sistema emergenza-urgenza del territorio in esame.
In particolare la cronistoria dell’ospedale di Fiorenzuola – si legge in un comunicato del Comitato per la difesa della salute in Val d’Arda– dimostra in mondo inequivocabile come le proposte e promesse di AUSL e Regione sono regolarmente smentite dagli stessi enti, con un progressivo declassamento dell’ospedale e dei servizi compresi.
E’ evidente – sottolineano dal comitato dei cittadini – che non è più possibile fidarsi delle dichiarazioni pubbliche perché sono poi disattese nella concretezza dei fatti. Così come è evidente la penalizzazione degli utenti di collina e montagna in piena violazione del principio base del Sistema Sanitario Nazionale che prevede “A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute. Questo è il principio fondamentale che ha il fine di superare le diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie”.
L’obiettivo principale del comitato che – sottolinea lo stesso – non ha alcuna appartenenza politica, è quello di garantire a tutti un’informazione completa, puntuale ed obiettiva e per questo è doveroso, per cittadini/utenti ed amministratori pubblici, avere una visione corretta della storia dell’ospedale fiorenzuolano, senza omissioni o distorsioni di parte.
Da anni Ospedale “di base” con pronto Soccorso h24 e diversi reparti: Ortopedia, Chirurgia con comparto operatorio e servizio di Anestesia, Otorino, Ostetricia/Ginecologia che gestiva fino ad 800 parti all’anno (la normativa ne prevede minimo 500 per garantire il reparto in loco) e Pediatria.
Inizio 2013 – Perizia su idoneità statica del blocco B che rischierebbe di crollare.
Estate 2013 – Affidamento diretto PER URGENZA del progetto per la realizzazione del nuovo P.S. nel blocco A: nonostante l’urgenza per dichiarata possibilità di crollo, continuano da mesi ad essere presenti pazienti ed operatori e addirittura vengono traferiti nell’immobile “a rischio” anche gli ospiti della casa di riposo di Bettola.
Dicembre 2013 – demolito il blocco B: l’AUSL non prende in considerazione perizie tecniche alternative che non prevedevano la demolizione. Buona parte del personale medico ed infermieristico si trasferisce in altre strutture (non piacentine). Inizia una forte migrazione dei pazienti della val d’Arda verso altre province (soprattutto Parma, con l’ospedale di Fidenza e Cremona).
In poco tempo attivato il nuovo PS nel blocco A, spostando farmacia e centro prelievi. Il servizio dichiarato “Pronto Soccorso” è operativo h24 ma progressivamente declassato in sostanza in un PPI (Punto di Primo Intervento) mancando i servizi di supporto in grado di gestire le “emergenze”.
Aprile 2014 – Accordo siglato tra AUSL PC, Regione Emilia-Romagna e Sindaci piacentini: “il Presidio Ospedaliero di Fiorenzuola d’Arda possa ritornare in funzione esattamente com’era, prima della sua chiusura, per servire tutta la Val d’Arda.”; accordo poi immediatamente rinnegato.
Dicembre 2014 – l’AUSL di Piacenza per bocca del Direttore generale Bianchi, come riportato dalla stampa: “L’ospedale di Fiorenzuola deve assolutamente mantenere le stesse funzioni che ha attualmente”; dichiarazione dimostratasi non veritiera (AUSL e Regione lo sapevano da subito) perché i reparti non sono mai più tornati ed il nuovo blocco B destinato al Polo riabilitativo trasferito dalla vicina Villanova d’Arda.
19.2.2015 – La Procura della Repubblica di Piacenza pone sotto sequestro il cantiere dell’ospedale.
13.2.2016 – Il presidente della Regione, Bonaccini, alla posa della prima pietra del nuovo padiglione B (come riportato dalla stampa): “E’ un passo importante per la realizzazione di un presidio che andrà supportato con investimenti e nuove risorse .. non potranno certo mancare i reparti di Pronto Soccorso ….)”; Pronto Soccorso formalmente eliminato – invece – nel giugno scorso ma già da prima declassato a Punto di Primo Intervento.
16.3.2017 – Il Direttore generale dell’AUSL di PC illustra alla Conferenza socio-sanitaria la riorganizzazione della rete ospedaliera piacentina e, per Fiorenzuola, vengono smentite le dichiarazioni del Direttore Generale precedente (“torneranno tutti i reparti”) perché l’Ospedale di Fiorenzuola perde quasi tutti i reparti ospitando, invece il polo riabilitativo. L’AUSL dichiara, comunque: “mantenere i PS di Fiorenzuola e Castel San Giovanni h24”.
31.3.2017 – La conferenza Socio-Sanitaria (che raggruppa i sindaci di PC) approva a maggioranza il PIANO DI RIORDINO DEI SERVIZI ALLA SALUTE – RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA E DELLA SANITÀ TERRITORIALE PIACENTINE che prevede anche di non ripristinare i reparti precedentemente presenti a Fiorenzuola ma di destinare il nuovo ospedale a Polo di riabilitazione.
20.2.2019 – Il Presidente della Regione, Bonaccini (come riportato dalla stampa): “la struttura (di Fiorenzuola) ospiterà un Pronto Soccorso 24 ore al giorno.”
5.3.2020 – Chiusura del PS per COVID.
Nel 2020 viene tolto l’anestesista-rianimatore nelle ore notturne, con conseguente minor tutela soprattutto per i pazienti in riabilitazione.
1.3.2022 – Viene inaugurato come “Pronto Soccorso” ma in pratica declassato a Punto di Primo Intervento e solo per 12 ore al giorno (costo 1.350,00 €): “una nuova camera calda con un ingresso e un’uscita indipendente per i mezzi, accesso pedonale dedicato, cinque ambulatori dotati di nuove attrezzature, la realizzazione di un’area pre-triage, un’area triage e di ampi spazi per l’osservazione breve e la parte post-visita, ampliando la sua superficie complessiva da 750 mq a 1100 mq.”
16.3.2023 – Assessore regionale Donini a proposito del sistema di emergenza-urgenza a Piacenza (come riportato dalla stampa): “il primo obbiettivo è pensare ad un sistema che dia la garanzia al cittadino di essere collocato nel minor tempo possibile nel setting di cura migliore possibile, in strutture idonee a salvargli la vita” La struttura idonea a salvargli la vita – però – è rimasta una sola, a Piacenza, ed è quella più ‘lontana’, agli estremi della provincia, quindi non “nel minor tempo possibile” ma nel tempo più lungo che arriva anche a superare l’ora e mezza, alla quale va sommato eguale tempo per l’arrivo dell’unico mezzo medicalizzato terrestre in tutta la provincia (che staziona sempre agli estremi della stessa).
14.9.2023 – La Conferenza Socio-Sanitaria approva il “POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI: PRESENTAZIONE DELLA RETE CAU.”. Si parla di affiancare a Fiorenzuola un CAU (Centro Assistenza Urgenza). Previsto UN SOLO Pronto Soccorso agli estremi della Provincia. Previsti 6 CAU su 7 nell’area di pianura dove esiste l’unico P.S. e l’unico mezzo di soccorso avanzato terrestre. 14.6.2024 – Senza alcuna comunicazione all’utenza sparisce improvvisamente a Fiorenzuola il Punto di Primo intervento (ristrutturato come PS solo 2 anni prima) sostituito dal CAU. L’unico Pronto Soccorso (per le emergenze che richiedono intervento entro pochi minuti) si trova agli estremi della provincia. L’unico Mezzo di Soccorso Avanzato terrestre si trova anch’esso agli estremi della provincia, anche se l’AUSL di PC dichiara – erroneamente – le 7 auto infermieristiche come Mezzi di Soccorso Avanzato (l’AUSL di Parma dichiara di avere ben 10 automediche ….).
Tra l’altro, attualmente il centro prelievi nel blocco A si trova al 3° piano della struttura con una situazione decisamente pericolosa, già segnalata dai Vigili del Fuoco, perché mancano uscite di sicurezza e scala antincendio.
· Al momento della demolizione garanzia che torneranno TUTTI i reparti ma la dichiarazione si è dimostrata falsa
· In più occasioni, anche dopo la demolizione, Regione ed AUSL dichiarano sarà sempre un Pronto Soccorso h24 ma – invece – viene gradualmente declassato in Punto di Primo Intervento e solo per 12 ore al giorno.
· Solo 2 anni fa inaugurato come P.S. con una spesa importante ed oggi sparisce sia come P.S. che come PPI per essere ulteriormente declassato a semplice CAU, il tutto con un progetto chiamato “Potenziamento del sistema.”
La penalizzazione in val d’Arda dei pazienti in caso di emergenza è palesemente evidenziata da un fatto recente, accaduto a Fiorenzuola lo scorso 28 giugno quando, come ricorda la stampa locale “In arresto cardiaco mentre è in ospedale da un parente: 79enne salvato”. Per questo evento mobilitati:
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