“L’impegno del comitato piacentino che ha sostenuto la candidatura di Paola De Micheli alla segreteria nazionale del Partito Democratico proseguirà anche dopo il congresso, per introdurre innovazione nel partito e cambiare il modello organizzativo. Con diverse delle proposte avanzate da Stefano Bonaccini ci sono importanti punti di contatto e l’auspicio è quello di lavorare insieme”. E’ la posizione espressa dalle coordinatrici provinciali del comitato Elisabetta Rapetti e Tiziana Albasi, in vista delle elezioni primarie aperte a tutti gli elettori democratici che si terranno domenica 26 febbraio.
Dai circoli un risultato “lusinghiero” per Paola De Micheli
“Nei congressi di circolo della provincia di Piacenza la proposta di Paola De Micheli – fanno notare – ha ottenuto un risultato lusinghiero, un secondo posto che è stato il frutto delle nostre idee e di un lavoro portato avanti in maniera unitaria sul territorio. Paola ha cercato davvero di offrire soluzioni per rigenerare il partito e metterlo nelle condizioni di recuperare il consenso fra i tanti delusi. Abbiamo messo al centro le persone e i loro bisogni, proponendo misure che hanno toccato il lavoro, la scuola, la sanità, i giovani e le donne. Il gruppo di Piacenza che l’ha sostenuta in queste settimane, ha pertanto espresso la volontà di proseguire questo cammino anche dopo l’elezione del nuovo segretario o della nuova segretaria”.
“Niente accordi o apparentamenti”
“Non ci saranno accordi o apparentamenti – viene sottolineato – a livello nazionale, ma a Stefano Bonaccini, col quale ci sono concreti punti di contatto, avanzeremo alcune proposte chiare: una riforma organizzativa del partito per far contare di più gli iscritti, l’apertura di un tavolo per redigere un nuovo Statuto dei lavori e una posizione di assoluta contrarietà nei confronti dell’autonomia differenziata promossa dal Governo di destra, perché ora è necessario sistemare la sanità e non sfasciare la scuola”. “Il nostro obiettivo – concludono – sarà quello di portare all’attenzione del partito e negli organismi decisionali tutte le proposte contenute nella nostra mozione, per aiutare l’innovazione del Pd, uscire dalla fase nostalgica e per ricostruire la casa comune: un centrosinistra moderno”.
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