L’agricoltura biologica consente di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas, tanto che i terreni coltivati a bio in Italia hanno raggiunto quasi 2,2 milioni di ettari in Italia, il massimo di sempre. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del Sana alla Fiera di Bologna di Bologna.
Nutrita la delegazione di soci di Coldiretti Piacenza all’evento, guidata dal direttore Roberto Gallizioli e dalla responsabile del Servizio Agroambiente Enrica Gobbi.
Al Sana sono state presentate le esperienze innovative dei giovani agricoltori bio per sostenere il piano di riduzione del fabbisogno energetico. Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti – per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.
I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e l’Italia – ricorda Coldiretti – è dipendente dall’estero per la produzione di questi prodotti. L’aumento dei costi dei fertilizzanti chimici (+170% degli azotati) è dovuta proprio a tali dinamiche e l’agricoltura biologica, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze, valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli.
Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori.
Il risultato è che mai così tanti ettari sono stati coltivati a biologico in Italia con la superficie che nel giro degli ultimi dieci anni è praticamente raddoppiata (+99%), secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. I terreni bio rappresentano così 17,4% delle campagne del Paese quasi il doppio della media europea (circa 9%) e molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici bio europee al 25% entro il 2030. Ed è boom anche di imprese agroalimentare biologiche che salgono a oltre 86mila, il 79% in più in un decennio, dando all’Italia il primato europeo per numero di aziende. Il settore biologico è molto vivo nel Piacentino, dove operano 727 imprese biologiche, su quasi 17mila ettari, una crescita in termini di superfici che dal 2013 ha superato il 100%. Al Sana, lo spazio espositivo di Coldiretti Bio (Padiglione, 30 Stand C/21), parla anche piacentino con tre aziende agricole biologiche della nostra provincia presenti: Podere Paganini di Travo con i suoi vini, l’azienda Monastero di Verano di Podenzano con uova, passata, pasta e altri trasformati e infine l’azienda Bre’ di Calendasco principalmente con le gallette di mais e grano saraceno.
AL MERCATO COPERTO UN VENERDÌ DI FESTA
Dalle 18 dj set e agri-cocktail. Domenica la visita guidata dello Iat
Il Mercato Coperto di Campagna Amica a Piacenza ha riaperto i battenti la scorsa settimana e questa sera (venerdì 9 settembre), a partire dalle 18, ospiterà una festa proprio per la ripresa delle attività. Numerose le iniziative in programma negli spazi di via Farnesiana, 17. L’agri-aperitivo con le eccellenze del territorio sarà arricchito dalla degustazione gratuita dei vini della cantina “Il Casello” di Vernasca, ma anche dagli agri-cocktail dell’azienda ChezMoonShine di Rivergaro.
Protagonisti anche la carne e il pesce rispettivamente con l’azienda agricola Nava di Monza Brianza, che si occupa dell’allevamento di suini e della vendita diretta di carne e salumi e con la cooperativa di pescatori liguri Mistral di Sestri Levante. I visitatori del Mercato potranno trovare proposte per le loro grigliate di fine estate.
Tra le novità del fine-settimana al Mercato Coperto, a partire da questa domenica, ci sarà il ritorno di Cascina Bordonazza, al rientro dei pascoli al Passo del Tonale, con i formaggi trasformati nel piccolo caseificio aziendale. Domenica sarà presente inoltre il gelato di Campagna Amica dell’azienda “Magritte”.
Proprio questa domenica il Mercato Coperto sarà la tappa finale delle visite guidate proposte dall’ufficio IAT-R di Piacenza per valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio. Previsti l’agri-aperitivo con le eccellenze locali e la visita guidata, durante la quale i produttori racconteranno le loro aziende agricole e il percorso virtuoso dal campo alla tavola.
Si ricordano gli orari del Mercato Coperto promosso da Coldiretti in via Farnesiana, 17 a Piacenza: il venerdì dalle 16 alle 21, il sabato e la domenica dalle 8 alle 14.30.
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