Appello di Coldiretti alla Regione: “Montagna piacentina patrimonio prezioso, salvaguardare le aziende”

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Coldiretti Emilia-Romagna si rivolge alla Regione con una richiesta urgente: sostenere le aziende agricole, con particolare attenzione ai giovani, a quelle del comparto zootecnico e multifunzionali che operano nelle aree svantaggiate della regione. Questi territori, collinari e montani, stanno affrontando una crisi senza precedenti a causa del divario di reddito rispetto alle aziende di pianura, aggravato negli ultimi anni da eventi calamitosi come frane e dissesti idrogeologici, oltre ai continui problemi provocati dalla fauna selvatica.

La necessità è chiara, ribadiscono anche i segretari piacentini di Coldiretti Bettola e di Coldiretti Bobbio, rispettivamente Erika Marcotti e Giuseppe Monfreda: mantenere vive le aziende agricole in queste zone per scongiurare lo spopolamento delle aree interne e contribuire alla resilienza delle comunità locali. Le aree montane e collinari – affermano – rappresentano un patrimonio prezioso per l’ambiente e l’identità territoriale dell’Emilia-Romagna, e la presenza dell’agricoltura in queste aree costituisce una barriera naturale contro l’abbandono del territorio.

Per Coldiretti, la valorizzazione delle zone di montagna e collina è fondamentale non solo per garantire la sicurezza alimentare e la produzione di eccellenze agroalimentari, ma anche per preservare la biodiversità, garantire il presidio, tutelare il territorio e contrastare il dissesto idrogeologico.

“È fondamentale adottare strategie di sostegno economico che permettano a queste imprese di continuare a operare, tutelando il reddito degli agricoltori e garantendo la sostenibilità economica e ambientale”, dichiara Marco Allaria Olivieri, Direttore di Coldiretti Emilia-Romagna e delegato confederale di Coldiretti Piacenza.

“Per questo, abbiamo richiesto ai tavoli regionali – continua Allaria Olivieri Marco – di aumentare gli importi previsti per le indennità compensative per le zone svantaggiate e per le zone montane, con particolare attenzione alle aziende zootecniche; incrementare il premio di primo insediamento dei giovani agricoltori, così da incentivare il ricambio generazionale, contrastando l’abbandono dei territori collinari e montani; garantire, all’interno di tutte le misure del PSR, premialità alle aziende ricadenti in zone svantaggiate; aumentare l’aliquota di sostegno prevista dalla misura del PSR per gli investimenti delle aziende zootecniche per il benessere animale”.

“È importante, inoltre, adottare piani mirati di promozione delle produzioni di qualità legate al territorio, che possano valorizzare i prodotti locali e rafforzarne la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Tutto questo va coordinato – prosegue Allaria Olivieri Marco – nel contempo con un piano di interventi infrastrutturali per migliorare la viabilità, l’accesso ai servizi digitali e la gestione sostenibile delle risorse idriche.”

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