Coldiretti, quasi 400 soci si sono riuniti a Piacenza Expo. Una giornata di impegno e mobilitazione da Nord al Sud del Paese che ha coinvolto oltre 50mila agricoltori della Coldiretti in 96 assemblee in tutta Italia per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee.
Made in Italy in primo piano con focus su invasione di cibo straniero e assedio della fauna selvatica incontrollata. L’evento rappresenta un momento cruciale per la più grande associazione agricola in Italia e in Europa, che compie quest’anno 80 anni di attività. Nella nostra provincia, è Piacenza Expo questa mattina ad ospitare quasi 400 soci riuniti in assemblea per ripercorrere le fasi cruciali della storia dell’organizzazione e per affrontare le prossime battaglie.
Un momento emozionante, condotto dalla giornalista Nicoletta Bracchi, che dopo aver chiamato al suo fianco il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli, ha introdotto un video particolarmente emozionante, per narrare la storia di Coldiretti sin dalla sua nascita nel 1944 per opera di Paolo Bonomi, e da lì l’azione segnata da interventi e risultati così significativi e rivoluzionari da aver cambiato la traiettoria di sviluppo economica e sociale del Paese.
Al centro sempre la dignità del coltivatore, la difesa della sua salute e l’impegno per garantirne la redditualità. Tra gli applausi, al termine del filmato, è così accolto Nicola Bertinelli, presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Insieme a Gallizioli, è lui il protagonista incalzato da filmati dell’intervista ai microfoni di Bracchi, che ha sintetizzato i successi ottenuti dalla Coldiretti, la lungimiranza, la coerenza e la reputazione che negli anni l’hanno fatta grande, ma anche l’importanza dei prossimi traguardi, a partire dall’abolizione del codice doganale.
“Deve essere riconosciuto come italiano solo ciò che proviene dall’agricoltura italiana. Non è più tollerabile – ha spiegato Bertinelli – assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero dell’8 e 9 aprile, quando giungevano prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani: le importazioni di cibi stranieri hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”.
E proprio dal Brennero, Coldiretti ha avviato la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari. Si è parlato anche di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio.
“La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio le coltivazioni e la sicurezza nelle campagne italiane –ha sottolineato Bertinelli- Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono quelli causati dalla peste suina africana che proprio i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone. Si è perso troppo tempo, è assurdo perché si doveva agire da subito come chiedevamo”.
Spazio naturalmente anche al Patto stretto con il consumatore, nei primi anni 2000, all’avvento dei mercati di Campagna Amica con la multifunzionalità resa possibile dalla legge d’orientamento del 2001 voluta proprio da Coldiretti, ai grandi eventi nelle città con l’avvio dal 2017 dei Villaggi Coldiretti, senza trascurare l’importanza di Filiera Italia, grazie alla quale per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza sono insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy.
“La materia prima agricola italiana e la trasformazione in Italia sono un valore riconosciuto, sinonimi di grande eccellenza“.
Naturalmente sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa e a tenere banco anche la Coldiretti sul nostro territorio su cui Gallizioli ha messo l’accento. Un racconto di quanto quest’organizzazione sia un punto di riferimento in una provincia, che continua a primeggiare per vocazione agricola con oltre il 15% delle imprese dedicate, un’incidenza fortemente superiore rispetto alle medie regionale (11,9%), nazionale (11,8%) e ai territori limitrofi.
I servizi, l’assistenza, la formazione, la condivisione delle battaglie sindacali e naturalmente gli eventi, come l’inaugurazione, due anni fa, del Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana,17 a Piacenza dove ogni fine settimana avviene l’incontro tra produttore e consumatore nel segno dell’identità, della distintività e della biodiversità.
Perché i mercati contadini di Campagna Amica che proseguono con successo anche nelle piazze piacentine non sono solo luoghi dove acquistare prodotti alimentari, ma laboratori e centri di incontro con l’agricoltore che si tramutano in rapporti di fiducia, dove il protagonista è il buon cibo che abbiamo l’orgoglio di rappresentare. Questo è il patrimonio inattaccabile di Coldiretti, la “Forza amica del Paese”.
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