Secondo appuntamento a Piacenza del cartellone di Teatro Danza, curato da Roberto De Lellis nell’ambito della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2019/2020 del Teatro Municipale proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Al Teatro Filodrammatici venerdì 21 febbraio alle ore 21 vedremo “Col Corpo Capisco #2”, coreografia di Adriana Borriello. Allieva prediletta di Anne Teresa de Keersmaekeer, e oggi completamente dedita alla formazione di giovani danzatori, sarà in scena insieme a Donatella Morrone, Ilenia Romano, Cinzia Sità.
“Col Corpo Capisco #2”, al Teatro Filodrammatici venerdì 21 febbraio
“Col Corpo Capisco” non è solo un titolo, ma una dichiarazione, un manifesto, un modo di stare al mondo. Al centro del progetto modulare la trasmissione da corpo a corpo che pone in primo piano il sentire e genera forme di comunicazione empatica.
La creazione, prodotta da Atacama (con il contributo del MiBACT) e Compagnia Adriana Borriello in collaborazione con Spazio Aereo Venezia, è stata presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia / Biennale Danza 2016.
La danza, essenza dell’atto “inutile” che riflette su sé stesso, diventa medium di conoscenza della non-conoscenza, sapienza del corpo, dell’esserci. Il primo movimento, “Col Corpo Capisco #1”, costituisce la partitura originaria che raccoglie i fondamenti della prassi e funge da tema. “Col Corpo Capisco #2” è la prima variazione generata dalla “visita” di una quarta interprete che, nel confrontarsi con i principi e la scrittura coreografica del tema, apre a nuovi quesiti e obbliga ad una ri-generazione e ri-scrittura della partitura coreografico-musicale originaria. Qui la danza è insieme l’atto e la sua contemplazione, il creativo che diviene ricettivo, e viceversa; qui il corpo è sostanza elementare, spazio-tempo che si materializza e s’incarna in forme visive e sonore, è timbro e risonanza che tocca l’altro e svela l’invisibile, l’inudibile, l’indicibile. Adriana Borriello dedica questo spettacolo al suo maestro e amico John William Shadow.
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