Chiusura mensa Caritas, i gravi fatti di cronaca che si sono ripetuti nel tempo all’interno della struttura che hanno portato anche al ricorso alle cure dei sanitari di due persone, hanno imposto la sospensione del servizio in attesa che si possa trovare una soluzione che possa garantire la sicurezza di chi frequenta la struttura e degli operatori che prestano la propria opera volontaria quotidianamente in via San Vincenzo.
“Nei giorni scorsi si sono verificati degli episodi piuttosto violenti, gravi – racconta il direttore della Caritas diocesana di Piacenza e Bobbio Mario Idda – che hanno portato alla necessità di ricorso alle cure dei sanitari di due persone, si tratta di un episodio di violenza estrema che non si era mai verificato”.
“Al di là dell’episodio singolo – spiega Mario Idda – quello che ci ha spinti a prendere una decisione drastica, grave e molto sofferta è il fatto che negli ultimi mesi in maniera più o meno violenta, c’è stato un susseguirsi di fenomeni estremi”.
“Ci tenevo a sottolineare – continua Mario Idda – in maniera più specifica le motivazioni della decisione di chiudere la mensa, si tratta del dovere che abbiamo di tutelare la salvaguardia delle persone che è fondamentale, non solo degli ospiti ma anche dei volontari che dedicano del tempo in maniera gratuita e spontanea, quindi si tratta di una incolumità che va garantita”.
“Abbiamo aperto un confronto con le istituzioni -anticipa Idda – con le diverse parti della comunità perché si trovi una modalità migliore per gestire situazioni di disagio che evidentemente queste persone accumulano durante la giornata e per il fatto che arrivino in mensa sopratutto la sera, dopo una giornata in cui c’è stato un abuso di sostanze di alcol, oppure persone che hanno problemi di salute molto seri anche mentali, comunque in uno stato di alterazione”:
“Il confronto è necessario – specifica Idda – su questi temi per capire a livello preventivo come poter operare sul territorio perché questi eventi non accadono solo in Caritas”.
“Sulla riapertura ci stiamo lavorando – indica Idda – stiamo intanto cercando di capire se riusciamo nel frattempo a soddisfare un bisogno primario in modo provvisorio e alternativo ma siamo in una situazione di work in progress”.
“E’ una eventualità a cui non abbiamo nemmeno mai pensato – dice Idda –non è una situazione in cui è necessario l’intervento dei militari, ci sono già in stazione. Qui siamo in una situazione completamente diversa, le persone qui vanno aiutate preventivamente, se un individuo ha problemi di carattere mentale o alcolismo va curato, non vogliamo arrivare a soluzioni estreme. Non è questa la nostra modalità, per Caritas è importante aiutare l’individuo in un percorso riabilitativo, la mensa ha lo scopo della distribuzione dei pasti, è di servizio, ma ha dietro tutto un progetto relativo alla persona. E’ questo per noi quello che conta”.
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