Chi ha inventato la radio, Marconi o Tesla? L’interrogativo, di un argomento che divide da sempre, è stato recentemente lanciato alla Nikola Tesla Exhibition. La mostra museo interattiva di grande successo in corso a Milano, organizzata da Venice Exhibition in collaborazione con il Nikola Tesla Museum di Belgrado.
Il tema della polemica, mai sopita, è stato approfondito a Radio Sound con la direttrice del Museo Marconi Barbara Valotti.
E’ una polemica inutile – spiega la Dottoressa Valotti – Consiglio a tutti di leggere una magnifica biografia di Tesla di Bernard Carlson. Il grandissimo storico della tecnologia è venuto anche al Museo Marconi perché della sua enorme ricerca su questo immenso personaggio che è Tesla, naturalmente ha voluto parlare anche con noi esperti sulla storia delle telecomunicazioni. Carlson ha trovato quello che si è sempre saputo, ma finalmente lo racconta molto bene e attraverso i documenti. In particolare cosa? Tutte le volte che Tesla ha parlato di whireless intendeva la trasmissione di energia. Invece quello che ha fatto Marconi è stato inviare attraverso le onde radio degli impulsi per la comunicazione. C’è un mondo di differenza. La trasmissione whireless energia va in una direzione, mentre la direzione whireless di impulsi va verso le origini delle radio telecomunicazioni.
C’è una tesi che vuole Marconi assistente di Tesla nel 1895
“Da storica marconiana le assicuro che in quell’anno Marconi non ha passaporto. Infatti è chiuso nella soffitta di casa sua, perché è convito che se non ci arrivava lui, ci si sarebbe arrivato qualcun altro. L’esigenza di una comunicazione senza fili era chiara. Quindi Marconi era in Italia. Il passaporto lo prende nel 1896 e parte per Londra. Crediamo che Tesla e Marconi non si siano mai incontrati. Poi che si siano “scontrati” attraverso i giornali, questo è vero. Non c’è alcun dubbio che si vedevano come rivali, ma non si sono mai incontrati“.
La Corte Suprema degli Stati Uniti d’America stabilì che il brevetto americano Marconi era scontato e che non conteneva nulla di nuovo che non fosse presente nei brevetti di Tesla, Stoun e Lodge.
Guardi, che una Corte Suprema nel 43 abbia la capacità di mettere il naso su qualche cosa di tecnico così specifico e nuovo, quando appunto il brevetto di Marconi viene passato tra il 1896 e il 1897… penso sia una cosa da affidare ai super esperti di storia dei brevetti. Lo so che è stata molto citata, ma io credo che sia davvero polemica sterile. Invito chi è così convinto di andare a vedere bene questa sentenza che non smonta minimamente il brevetto di Marconi.
AUDIO intervista a Max Vetrugno Responsabile Tecnico di “Tesla Technology” di Spazio Tesla.
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