“C’è un tema del quale parla tutta la Città e che gli ombrellini e la propaganda del centrosinistra non possono coprire. Parliamo del via libera che la Giunta Tarasconi ha appena dato al nuovo insediamenti edilizi e commerciali su Corso Europa. Su questo non intendiamo certamente lasciare che il provvedimento vada avanti”. I gruppi di centrodestra consiliare, Civica Barbieri sindaco Trespidi con Liberi, Fratelli d’Italia e lega, intervengono così all’indomani del consiglio comunale dove hanno già sollevato la questione.
“Alle accuse di questa Amministrazione, sempre rivolte al passato nel tentativo di giustificare le loro azioni, e ai suoi slogan, rispondiamo citando atti e norme inconfutabili. Lo facciamo con l’intenzione di riportare ancora il tema nel solco dell’oggettiva ricostruzione dei fatti per il rispetto che dobbiamo ai cittadini di Piacenza, che impone la verità”.
“La pianificazione urbanistica relativa aree commerciali in città è definita dal PSC, Piano Strutturale Comunale, adottato nel 2014 dalla Giunta Dosi e deliberato dal Consiglio di centrosinistra nel 2016. Sulla base dei parametri allora introdotti, sono state presentate al Comune da parte di privati ben 83 manifestazioni di interesse per nuovi insediamenti in città.
“Abbiamo limitato le ampie maglie aperte dal PSC”
Fu proprio la Giunta Barbieri – anche se al sindaco tarasconi fa comodo tacerlo – che nel 2018 ha introdotto criteri per limitare fortemente le ampie maglie aperte dal PSC per il comparto commerciale. Tanto che dopo tali criteri restrittivi delle 83 manifestazioni presentate da privati solo 9 rimasero potenzialmente valide per un’ulteriore valutazione”.
“Nel 2020 poi – aggiungono – conscia della crisi che anche il settore del piccolo commercio stava vivendo e dell’attenzione da riservare all’ambiente, fu ancora la Giunta Barbieri a introdurre una moratoria che impediva nuovi insediamenti commerciali in città, compresi gli stessi 9 rimasti da valutare. Tale moratoria, che fu un nostro atto politico forte e chiaro, è stata impugnata da uno dei privati e oggi si è in attesa che in merito si esprima il Consiglio di Stato.
Ebbene, in questo scenario, anziché attendere l’esito del giudizio, la Giunta Tarasconi – e non altri – ha deciso di deliberare aprendo all’insediamento del piano del privato.
“Parlano gli atti”
Ancora una volta gli atti parlano e dicono chi ha sempre deliberato per fermare nuovi insediamenti e chi invece, oggi, lo ha fatto per far ripartire l’iter e, nel tentativo di nascondere ai cittadini le proprie responsabilità, opera goffamente dando colpe ad altri non suffragate dai fatti”.
Ma i consiglieri di centrodestra vanno oltre. “Siccome il nostro ruolo è di opposizione costruttiva nell’interesse di Piacenza aspettiamo che l’atto venga in Consiglio, che è l’unico Organo titolato ad esprimersi sull’interesse pubblico, dove faremo di tutto fermare questa scellerata scelta della Giunta.
“L’iter si può fermare, la giunta non ha alibi”
Fin da ora però invitiamo chi della maggioranza di centrosinistra ripete il ritornello, falso, che dopo il 2021 nulla si può più fare, a leggere l’articolo 2 comma 9 del PSC, e se davvero il loro ambientalismo non è solo di facciata, a pretendere che la loro stessa Amministrazione lo applichi. Lo stesso articolo infatti specifica che, le previsioni commerciali contenute nel PSC, in assenza di POC (Piano Operativo Comunale), vanno definite nel PUG (Piano Urbanistico Regionale), che è ancora da adottare nella nostra città. In parole povere, quella è la strada per rimandare il tutto all’approvazione del nuovo documento pianificatorio anziché aprire inopportunamente le porte proprio ora. Basta leggere la norma per capire che ci sono alibi per questa Giunta”
“Tra l’altro, continuano, non siamo gli unici ad aver indicato la strada per dare seguito alla volontà dei piacentini. Anche una nota pubblica di un ex Dirigente comunale che ben conosce la materia ha specificato perchè tali accordi sono decaduti. Ma il sindaco Tarasconi non ha mai replicato, evidentemente non sapendo cosa dire, nonostante anche i nostri ripetuti solleciti”.
“Con l’auspicio che si cambi in fretta il modo di approcciarsi alla gestione della cosa pubblica – concludono – ci auguriamo che quanto meno si recuperi il rispetto per la verità e la trasparenza. Per rispetto dei piacentini ancor prima che del lavoro delle passate amministrazioni e degli uffici comunali. Perché governare a suon di propaganda veicolata da portavoce ben pagati si fa solo il male della Città”.
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