“In pieno spirito collaborativo e, sperando in cuor nostro di sbagliarci, avevamo avvertito almeno sei mesi prima della sua inaugurazione che la mostra sui Fasti Farnesiani sarebbe stata a rischio flop, perché c’erano tutti gli elementi, scientifici in primis, per dire in anticipo che non sarebbe stata in piedi. Dopo aver registrato l’arrogante muro della maggioranza e le entusiastiche assicurazioni di Sindaco e Assessore che questa sarebbe stata una mostra storica, oggi, non senza dispiacere, constatiamo come la realtà porti dritta alle nostre amare previsioni, con un esborso di soldi dei piacentini rilevante che non ha portato nulla da un punto di vista culturale, turistico ed economico. Soldi buttati”.
Così i consiglieri comunali della lista civica Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi, Fratelli d’Italie e Lega commentano l’esito della mostra di questi mesi a Palazzo Farnese e l’intervista rilasciata ad un solo mezzo di informazione dall’Assessore Christian Fiazza che, “a denti stretti, deve ammettere il fallimento dell’iniziativa pur tenendo nascosti gli impietosi numeri”.
E proprio dai mancati dati sugli ingressi partono i consiglieri di centrodestra nella loro critica: “E’ inaccettabile che l’Assessore Fiazza dica oggi che non si sa quanti sono i biglietti staccati per la Mostra. A parte dimostrare l’assoluta mancanza di controllo sui processi attivati e sui risultati che portano, facciamo notare come fu l’Amministrazione di centrodestra ad introdurre la bigliettazione elettronica che permette giornalmente di capire l’andamento del flusso dei visitatori.
“L’assessore nasconde i numeri”
Con evidente imbarazzo l’Assessore ha fornito solo i dati aggregati degli ingressi mostra+musei farnesiani, il che porta ad immaginare come il numero di chi ha visitato la mostra sia molto inferiore rispetto ai numeri forniti già di per sé in forte diminuzione rispetto agli eventi espositivi organizzati in passato, da Annibale al Guercino. E questo nonostante le cene, i video-messaggi in divisa e le migliaia di ingressi gratuiti concessi”.
Un bilancio fallimentare quindi, quello evidenziato dal centrodestra, che non accetta la difesa dell’Assessore: “Non si usi la scusa del periodo sbagliato di organizzazione – attaccano i rappresentanti della civica Barbieri Sindaco-Trespidi con Liberi, FdI e Lega – Oltre ad essere evidente come le date siano state scelte dall’Amministrazione, la stessa dovrebbe sapere come il periodo natalizio e quello pasquale sono i migliori in assoluto per affluenza di pubblico alle mostre”.
“Non si parli di scarsa comunicazione”
Neppure la scusa della scarsa comunicazione attacca: “La realtà coinvolta, cioè Electa, che è una realtà di primario valore a livello nazionale – spiegano i consiglieri del centrodestra – ha fatto quanto doveva all’interno degli stretti paletti posti dal Comune. L’errore è stato quello di aver voluto scorporare le varie attività per tenerne in capo al Comune e all’assessore, probabilmente per tornaconto di immagine, ma che si sono rivelati totalmente inadeguati.
L’arroganza unita all’incapacità hanno determinato a cascata gli errori che abbiamo visto. Del resto, che un Assessore alla Cultura, di fronte a un conclamato e lampante flop, avanzi come risultato positivo l’aver potuto comprare e mettere in magazzino qualche faro, la dice lunga sulla mancanza totale di visione e comprensione del suo ruolo. Se questi sono gli attori a cui dovrebbe essere affidato il rilancio culturale di Piacenza, le prospettive non sono affatto rosee.
Mentre comuni come Bobbio raddoppiano i musei ed in altre realtà come Vigolzone, con Grazzano Visconti, le manifestazioni e le iniziative organizzate richiamano visitatori in numeri 40 volte superiori a quelli visti in Piazza Cavalli lo scorso weekend, riteniamo che nulla osti a togliere all’Assessore, oltre a tutte quelle perse in un anno e mezzo, anche la delega alla cultura. Ne beneficeranno i piacentini e la nostra invidiabile tradizione culturale e le sue eccellenze da valorizzare e non da svilire come fatto finora”.
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