“Ex centrale nucleare di Caorso in area a elevato rischio idrogeologico”. Lo scrive Legambiente nel report dedicato ai rifiuti radioattivi in Italia.
Nel report uno sguardo è rivolto proprio ai territori in cui si trovano gli impianti e le strutture di stoccaggio di materiale radioattivo più importanti della Penisola; il tutto facendo riferimento agli impianti che, al 31 dicembre 2019, detengono rifiuti, combustibile esaurito, sorgenti dismesse e materiali nucleari.
Particolare attenzione ai “Siti come l’ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, a Latina o come le ex centrali di Garigliano e di Caorso, rispettivamente in provincia di Caserta e di Piacenza. Entrambe sono poste in aree ad elevato rischio idrogeologico in quanto costruite a ridosso di due importanti fiumi come il Garigliano ed il Po.
“Analogo discorso vale per Saluggia, nel vercellese. Non va meglio nel deposito di Rotondella (Mt) in Basilicata o di Statte (Ta) in Puglia; nel primo caso si è accertata una grave ed illecita attività di scarico a mare dell’acqua contaminata, che non veniva in alcun modo trattata; nell’altro i rifiuti attualmente gestiti si trovano in una situazione “seriamente preoccupante” a causa del “diffuso deterioramento della struttura”.
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