Castelvetro, Unione Commercianti: “La risposta alla pandemia non può essere la chiusura delle imprese”

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“Anche noi qui a Castelvetro siamo preoccupati per le recenti disposizioni adottate dalla Regione Lombardia e dal Governo. Queste disposizioni colpiscono duramente molte delle nostre attività”. Così commenta Nadia Bragalini, referente di Zona per Confcommercio.

“Come dichiarato anche dal nostro Presidente Nazionale Carlo Sangalli la risposta a questa pandemia non può essere solo quella di ulteriori chiusure o di misure ancora più restrittive nei riguardi delle nostre imprese. Così si decreta la condanna a morte per migliaia di aziende. Continuare su questa strada è una scelta disastrosa perché disperazione e rabbia crescono oltre il livello di guardia”.

“Noi qui siamo una terra di confine e le precedenti chiusure di marzo e aprile hanno colpito ancora più duramente, rispetto a molti nostri colleghi, perché accompagnate dal divieto di passaggio dalla Lombardia all’Emilia dei nostri clienti. Speriamo che ciò non abbia a ripetersi. L’economia, in queste terre ricche di storie imprenditoriali di successo, è oggi purtroppo molto fragile e abbisogna di molto aiuto; questi provvedimenti non vanno in questa direzione”.

“Gli imprenditori di questo settore sono persone responsabili: hanno già fatto tanti sacrifici e rispettato tutte le regole e i protocolli sanitari. Dobbiamo riconoscere loro questo sforzo permettendoli di lavorare. Intendiamoci – prosegue la Presidente Nadia Bragalini – non voglio dire che le regole non vadano rispettate o che gli assembramenti non vadano limitati, semplicemente dico, come sottolineato anche dal nostro Presidente Confcommercio Piacenza Raffaele Chiappa, dobbiamo saper coniugare sicurezza ed economica”.

“I nostri imprenditori traggono dignità anche dal loro lavoro e dalle loro aziende non possiamo impedire loro di averlo. Dall’inizio del lockdown ad oggi – interviene il Direttore di Unione Commercianti Alberto Malvicini – sono stati già persi 24 miliardi di euro di fatturato. E con le attuali nuove limitazioni potrebbero perdersi 470 milioni al mese, con il rischio chiusura per 50 mila imprese. Con queste nuove restrizioni il danno sarà anche maggiore. Occorre rivedere il più velocemente possibile queste scelte ed introdurre una vera compensazione per le imprese colpite”.

“Non solo – completa intervenendo il Presidente dell’Unione Commercianti Raffaele Chiappa – dobbiamo avere la certezza che il credito d’imposta promesso per le locazioni commerciali vi sia davvero, insieme alla eliminazione dell’IMU e delle altre imposte che in questo momento le nostre aziende non possono pagare. Servono anche la moratoria creditizia e la continuità degli ammortizzatori sociali insieme alla consapevolezza della necessità della loro riforma e di nuove politiche attive per il lavoro. Il territorio piacentino, così come il resto del paese non può sopportare una altra chiusura prolungata”.

“Si riparta – conclude la referente Nadia Bragalini – si lasci liberi gli imprenditori di agire, d’altronde in questi mesi abbiamo dato prova di esserne capaci. Noi come Confcommercio saremo sempre al loro fianco”.

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