Il Comune di Castell’Arquato celebra Gianfranco Asveri con un’importante mostra personale a distanza di diciassette anni dalla prima esposizione dedicata all’ illustre concittadino.
L’Artista, autodidatta di formazione, dopo aver sperimentato tecniche di linguaggio figurativo tradizionale, sviluppa una pittura estremamente ricca e materica, acclamata dalla critica. Dipinge favole, intime e con un’impronta espressionista, in uno stile pittorico istintivo e quasi fanciullesco, dal linguaggio universale e fruibile da un pubblico eterogeneo. Mescolando forme e colori primari, resi corposi grazie a pennellate energiche e vitali, l’artista si ispira alle avanguardie storiche del Novecento per un informale caldo, dove le opere evocano in maniera tangibile reminiscenze e paesaggi.
Gianfranco Asveri : AUDIO intervista
Castell’Arquato celebra Gianfranco Asveri con una mostra
Inaugurano l’esposizione, sabato 23 marzo alle ore 11 nella suggestiva cornice della Sala Consiliare del Palazzo del Podestà, il Sindaco Giuseppe Bersani, il Presidente Fondazione Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, il Vicepresidente Fondazione Piacenza e Vigevano Mario Magnelli, l’Assessore alla Cultura e Turismo Gilda Bojardi, l’artista Gianfranco Asveri e la curatrice Silvia Bonomini.
La mostra rimane aperta fino al 12 maggio 2024
“A pochi giorni dall’equinozio di primavera, in cui la natura si risveglia e trasforma il paesaggio, la mostra è un tributo ad un artista poeta, che nella pittura e nel contatto con la Natura e il suo potere di seduzione, ha trovato la ragione di vita e il medium per interpretare il Mondo”, dichiara l’Assessore alla Cultura e Turismo Gilda Bojardi, “l’autore, che ha un legame profondo con la terra natale e le colline di Castell’Arquato, ha esposto in diversi paesi come Belgio, Inghilterra, Svizzera, Olanda fino ad arrivare in estremo Oriente ad Hong Kong. È un onore rendere omaggio ad un Maestro, che tanto ha dato alla nostra comunità e che porta nel mondo un messaggio di pace”.
Le opere distribuite sui due piani del palazzo duecentesco simbolo del Borgo di Castell’Arquato, circa 30 dipinti realizzati tra il 2011 e il 2024 in tecnica mista su tavola, su tela, su carta, su cartone e cartoncino caratterizzati da animali onirici tra cui il lupo, il gufo, la civetta ecc., narrano favole ed aneddoti della sua terra natia. Al secondo piano le opere di grande formato; a quello inferiore alcune tavole, cataloghi di mostre e la proiezione di un video raccontano il lavoro dell’artista, tra cui un laboratorio per bambini.
Un’ occasione esclusiva che apre la rassegna delle mostre 2024 a Castell’Arquato e si arricchisce di iniziative pensate per i ragazzi e gli studenti coordinate direttamente da Asveri.
LA MOSTRA
La mostra è a cura di Silvia Bonomini e Sandra Bozzarelli con il contributo fattivo di Alberto Portapuglia, grande amico personale dell’artista e realizzata dal Comune di Castell’Arquato con il sostegno della Fondazione Piacenza e Vigevano, Banca Generali Private e Rossetti Market.
“La sua pittura, fresca e solare, avvince per il suo carattere di genuinità e di immediatezza e riconduce alle avventure di Pinocchio e a certi personaggi creati dalla penna di Carlo Collodi”, scrive la curatrice Bonomini, “Un regno pieno di magia popolato da animali fantastici. E questa magia comincia già nei titoli dei dipinti, perché le opere d’arte – un po’ come i libri – hanno una denominazione. Favole in viaggio, Memorie, Abracadabra e L’Arca di Noè sono titoli che evocano un mondo incantato e libero da vincoli e da precise coordinate spaziali e temporali”.
Indagando il rapporto tra mondo dell’infanzia e arte contemporanea, Asveri narra storie visuali, intrise di umanità, innocenza dello sguardo, ricordi in grado di emozionare ogni osservatore.
Gianfranco Asveri – note biografiche
Nato a Fiorenzuola d’Arda nel 1948, dal 1969 si dedica alla pittura e dopo un periodo iniziale dedicato al linguaggio figurativo tradizionale, a partire dagli anni Ottanta la sua pittura approda ad un gesto istintivo e personale, ricco di colore e di materia, vicino all’espressionismo dell’Art Brut.
Il 1° dicembre 1996 Il Sole 24Ore lo segnala tra i dieci artisti più importanti del mercato d’arte italiano. Nel 2012 il Corriere della Sera lo inserisce nel supplemento Come investire nell’arte.
Gianfranco Asveri ha collaborato con importanti gallerie e vanta innumerevoli personali e collettive realizzate in tutto il mondo. Di lui hanno scritto critici d’arte quali Luca Beatrice, Elena Pontiggia, Alessandro Riva, Giorgio Seveso, Elisabetta Longari, Luciano Caprile.
Vive e lavora ai Gasperini, nei pressi di Castell’Arquato, un rifugio immerso nel verde dove trasforma un universo emozionale in opere d’arte.
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