Coronavirus alla casa di riposo Vassalli Remondini, la dirigenza: “Contro di noi accuse false e diffamatorie”

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Riceviamo e riportiamo la nota della casa di riposo Vassalli Remondini di Castellarquato.

Negli ultimi giorni, nella struttura Vassalli Remondini di Castellarquato, a causa di notizie non veritiere o addirittura false e gravemente diffamatorie diffuse tramite la stampa dal presidente dell’Ipab Castellana, si è creata una situazione di grave turbamento sia negli ospiti che nelle famiglie che rischia di minare il rapporto di fiducia esistente nel personale sanitario della struttura. Su 95 ospiti presenti (75 nella CRA Vassalli e 20 nel Centro Belforti) nell’ultimo mese alla data del 9 aprile ne erano deceduti 11 e non 12 come affermato da Castellana: di questi 2 sono morti in ospedale e in totale 3 con esito di tampone positivo e una con esito di tampone negativo.

LA RISPOSTA DEL DIRETTORE SANITARIO VITTORIANO BELFORTI

«Abbiamo chiuso la struttura il 23 febbraio in via assolutamente preventiva appena abbiamo avuto conferma dei casi del lodigiano. Abbiamo applicato al Vassalli Remondini le stesse procedure che abbiamo riservato alla struttura di Borgonovo, dove sono direttore sanitario, e dove non abbiamo registrato alcun caso Covid 19.

Il primo caso sospetto, con febbre lieve, lo abbiamo registrato solo tredici giorni dopo la chiusura. Le procedure di emergenza si sono attivate immediatamente e la paziente è stata trasferita in ospedale (ad oggi si trova a Pontedellolio per la riabilitazione).

Nel reparto in cui si trovava l’ospite, nessuno è mai risultato contagiato. Solo il 18 marzo, anche se in via preventiva avevamo già isolato i pazienti dei diversi nuclei della struttura, ci è giunta la conferma da Fiorenzuola della positività della paziente.

Come da protocollo, abbiamo richiesto la possibilità di effettuare i tamponi, sia al personale sanitario che ai pazienti. Solo il 10 di aprile, siamo riusciti ad ottenere 21 tamponi per gli ospiti che, ancora oggi, si trovano in isolamento preventivo e il cui esito è previsto per martedì. Sono stati giorni e settimane in cui tutti hanno fatto il possibile.

Non ci siamo mai sentiti soli, né da parte dell’Ente gestore Proges che ha fatto il possibile in una situazione oggettivamente al di fuori anche dello straordinario, che da parte di associazioni, della protezione civile e delle famiglie. Abbiamo navigato a vista, non ci sono ancora oggi protocolli di cura risolutivi ed efficaci. Proprio per questo, abbiamo attuato nei confronti di ospiti che hanno patologie pregresse, una procedura di isolamento assoluto, nonostante l’assoluta mancanza di sintomi.

E’ stato un lavoro titanico da parte di tutti che ha consentito alla struttura di contrastare sia la diffusione del virus che di tutelare i livelli di sicurezza sanitaria della struttura. Vivo nella struttura da 33 giorni, dormo qui e non lascio mai soli i miei ospiti. Questo le famiglie lo sanno e conoscono la professionalità di chi lavora in questa struttura».

LE MISURE ADOTTATE DA PROGES

Le misure che abbiamo adottato – dettagliatamente esposte con una nostra nota al Sindacato USB del 19 marzo scorso (ed indirizzata per conoscenza anche al Presidente dell’IPAB, ad AUSL PIACENZA ed al Sindaco di Castell’Arquato) – rispondono perfettamente alle direttive e le istruzioni emanate dalle Autorità competenti; e sono state giudicate adeguate anche da un recente controllo eseguito da AUSL PIACENZA. Nei giorni successivi, nessuna osservazione o nota di dissenso è arrivato né dal presidente Castellana né dal Sindacato, tutti evidentemente concordi con quanto messo in atto. 

Non solo ma alla nostra richiesta di invito al presidente Castellana per una visita in struttura, lo stesso ha declinato con una nota in cui ha sostenuto “l’inutilità di tale visita in quanto le criticità segnalate risalgono a circa un mese fa per cui ad oggi si confida siano state rimosse”.  Proges e la direzione sanitaria ritengono assolutamente irresponsabile il comportamento di chi, come il presidente Castellana, in un momento così grave per la comunità, si lascia andare ad affermazioni false e diffamatorie (di cui dovrà rispondere nelle sedi opportune) per fini palesemente strumentali e che nulla hanno a che fare con la salute e il benessere dei pazienti e la tranquillità delle famiglie.

IL SINDACO GIUSEPPE BERSANI

«E’ molto importante in un momento così difficile per la comunità evitare comportamenti che possono ingenerare allarmismi o ingiustificate manifestazioni di sfiducia. Riconfermo il mio pieno apprezzamento e la solidarietà a tutto il personale sanitario e non della struttura che, nell’emergenza ha sempre lavorato con grande professionalità e dedizione nell’esclusivo interesse degli ospiti e delle loro famiglie».

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