Caro rette a carico degli utenti dei servizi socio sanitari residenziali accreditati, i sindacati hanno trovato l’intesa con la Regione – AUDIO

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Caro rette a carico degli utenti dei servizi socio sanitari residenziali accreditati c’è soddisfazione tra le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Emilia Romagna e dei rispettivi sindacati dei pensionati SPI FNP UILP per l’esito degli incontri con la Giunta regionale volti a cercare una soluzione al problema determinato dagli aumenti delle rette decisi unilateralmente dalla Regione e tradotti in delibera.

Caro rette gli aumenti indiscriminati

Tutto nasce qualche mese faspiega Michele Vaghini segretario generale della Cisl Piacenzaa dicembre una delibera regionale ha stabilito che dal primo di gennaio 2024 le rette versate dalle famiglie che hanno persone anziane o disabili nelle strutture convenzionate, subivano un aumento di 4.10 euro al giorno, un aumento di circa 125 euro al mese per un importo totale annuo di quasi mille cinquecento euro a carico delle stesse”.

Audio intervista al Segretario generale Cisl Piacenza Michele Vaghini

Noi delle organizzazioni sindacali abbiamo fatto notare che si trattava di un aumento inopportuno e che avveniva – spiega ancora Vaghini – in un momento in cui le famiglie si sono trovate compresse a causa degli aumenti dell’inflazione, dei costi per quanto riguarda i beni di prima necessità, il 2023 è stato un anno molto difficile. Ci siamo organizzati cercando di avere sponda da parte della politica regionale, dalle istituzioni,dai Comuni, abbiamo incontrate le famiglie e i pensionati per denunciare questa problematica, abbiamo poi incontrato la Regione per cercare di poter affrontare la cosa in un modo diverso”.

Caro rette le novità

Siamo di fatto riusciti ad ottenere – indica Vaghini – che la Regione per il 2024 metta a disposizione dei Comuni della Regione 10 milioni di euro a sostegno delle famiglie con redditi medio bassi e che dal 1 gennaio 2025 come indice per gli aumenti sia utilizzato l’ISEE. Situazione a cui la Regione inizialmente si era opposta. Da parte nostra abbiamo contestato le modalità in cui avvenivano i tagli che non dovevano essere lineari ma invece tenere conto della situqazione economica in cui si trova ogni singola famiglia”.

Nuova Legge sull’accreditamento delle strutture

In attesa del primo gennaio 2024 – anticipa Vaghini di Cisl Piacenza – ci troveremo ad affrontare la questione della nuova legge sull’accreditamento delle strutture con la Regione Emilia Romagna”.

Le attese e la timidezza del sistema Piacenza

A questo punto le nostre attese riguardano anche il governo – racconta Vaghini – siamo preoccupati ci vogliono più fondi su sanità e servizi sociali. Come organizzazioni sindacali abbiamo deciso di alzare la voce per farci sentire qualche settimana fa, perchè abbiamo ritenuto che il sistema Piacenza all’interno di questa partita sia stato un po timido, alla fine di gennaio 2024 all’interno della CTSS, la conferenza socio sanitaria territoriale, c’è stata una discussione quasi inesistente sull’argomento e si era deliberato addirittura di fare scattare gli aumenti da subito con effetto retroattivo cosa che invece a Parma era stata pianificata per Marzo”.

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