Restano in carcere i carabinieri arrestati nel corso dell’operazione Odysseus. Nel frattempo emergono altri nuovi dettagli in merito alle attività illegali che i militari della stazione Levante avrebbero perpetrato all’interno della caserma. Si tratta dell’uomo di origine marocchine dal quale è partita l’inchiesta. Dopo il racconto dei giorni scorsi, in cui il nordafricano ha spiegato come ha conosciuto Giuseppe Montella, emergono altri dettagli inerenti alcuni episodi avvenuti all’interno della caserma di via Caccialupo.
“Nella caserma Levante succedeva di tutto: c‘era droga, c’era violenza, c’erano altri casini. Montella teneva tutta la gente ‘in terapia’, come diceva lui: dava droga in cambio di informazioni e in cambio di sesso”.
Altri dettagli vengono pubblicati dal sito Ilfattoquotidiano.it: “Oltre a Montella c’erano anche i suoi colleghi. Montella mi minacciava e mi ha menato un paio di volte. Quando ti opponevi e non volevi più stare sotto la sua ala, la conseguenza era quella: ti prendevano in due, lui e un altro carabiniere, e altri due rimanevano a guardare. E facevano quel teatrino, i due cattivi e i due buoni. Ho subito tutto questo per due anni, dal 2017 al 2019. I capi di Montella cosa facevano? Marco Orlando era al corrente di tutto. Quello che succedeva era all’ordine del giorno e lui diceva che andava bene così, perché la Levante era una caserma vecchio stampo e loro facevano rispettare le regole così”.
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