Vice brigadiere dell’Arma agli arresti domiciliari, falso e truffa le accuse: segnava ore di servizio mai svolte

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Un vice Brigadiere dell’Arma dei carabinieri agli arresti domiciliari, deve rispondere di accuse come falso in atto pubblico, plurime truffe aggravate, violazione del codice penale militare quali “violate consegne”. Si parla di episodi compresi nell’arco temporale dal 2021 a oggi, emersi dopo la segnalazione ai superiori da parte di giovani militari delle stesse stazioni di appartenenza. A effettuare le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, è stato il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fiorenzuola.

Il militare arrestato avrebbe affermato nel “memoriale del servizio giornaliero”, considerato un atto pubblico, fatti non veri. In particolare avrebbe dichiarato come effettuate ore di lavoro mai svolte, liquidate poi a titolo di straordinari.

Le false attestazioni coinvolgevano, a loro insaputa, anche altri militari subordinati che, prontamente, una volta avuta certezza dell’illegittima attribuzione di lavoro straordinario, hanno denunciato immediatamente i fatti, dando inizio alle indagini.

Attualmente risultano indagati altri tre militari, la cui posizione però dovrà essere attentamente vagliata. La Procura vuole verificare la loro effettiva consapevolezza e partecipazione relativamente alle attività illecite ideate e poste in essere dal militare agli arresti domiciliari.

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